Auto: è crisi nera a Mariano chiuse due concessionarie

Non ci sono più le insegne Opel e anche Autostar se ne va Speranze dal sindaco Visintin: «Forse l’ex Bigot riaprirà»
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 29.01.2013 Mariano Ex Opel - Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 29.01.2013 Mariano Ex Opel - Fotografia di Pierluigi Bumbaca

MARIANO. Settore del legno in ginocchio con due aziende chiuse nei mesi scorsi. Un centro commerciale morto prima ancora di nascere. Una concessionaria d’auto chiusa, l’altra ridimensionata.

Mariano del Friuli non si sottrae e paga forte il prezzo della crisi. L’ultima “tegola” la chiusura di quella che era l’unica sede isontina di Autostar. Era subentrata, infatti, nei mesi scorsi alla Motorsport, concessionaria Bmw. Il complesso in questione, tanto per capirci, è l’ex Alfa Romeo Bigot: una concessionaria esteticamente molto bella, funzionale, completa di tutti i servizi. Da qualche tempo, sulle vetrine sono comparsi ampi adesivi che invitano la clientela a rivolgersi a Udine o a Trieste. Stando ai “si dice”, la struttura sarebbe ancora di proprietà di Motorsport che l’avrebbe ceduta in affitto ad Autostar. Quest’ultima, che conta diverse sedi fra Udine, Trieste e Pordenone, ha deciso di non rinnovare più il rapporto di locazione. Da qui, la chiusura. E vedere quella grande concessionaria con le vetrine al buio regala un’infinita sensazione di tristezza. «Non è una notizia piacevolissima ed è purtroppo un po’ il segno dei tempi», allarga le braccia il sindaco di Mariano Cristina Visintin. Che aggiunge: «Però, a quanto mi consta, ci sono i presupposti per una riapertura». Altro, la Visintin non dice anche se è chiaro che, probabilmente, contatti sono in corso per far rivivere l’ex Bigot. Staremo a vedere.

Ridimensionata anche l’altra concessionaria che si trova nelle vicinanze di “Garden Anna” dove le insegne di Opel non ci sono più e sono sopravvissute soltanto quelle di Citroen. Non è un mistero che il comparto dell’automobile stia vivendo un periodo nerissimo e questi “riposizionamenti” e chiusure non fanno altro che confermarlo. Mettiamoci poi gli smantellamenti (negli anni passati) di due aziende del settore legno del Marianese e la mancata apertura del centro commerciale e il quadro è completo.

Sì, speranze ormai non ce ne sono più. E per i nemici della grande distribuzione è una gran bella notizia. Il centro commerciale di Mariano del Friuli, lungo la strada regionale 305, non si farà più. Perché torniamo a parlarne oggi? Perché insistenti indiscrezioni (rivelatesi poi false o messe in giro ad arte) parlavano di un ritorno di fiamma per quel progetto con non meglio identificati imprenditori pronti a investire e a riaprire una pagina ormai chiusa. Niente di più errato. Niente di più falso. A confermare il de profundis definitivo è il sindaco di Mariano, Cristina Visintin. Che ribadisce: «No, lì non farà nulla. Anche la licenza, oramai, è decaduta. I promotori hanno deciso di sospendere tutto: i tempi non sono esattamente dei più propizi per fare investimenti di questo tipo».

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