Autoporto di Fernetti, 145mila camion nel 2012

Chiuso l’anno con un incremento del 7,95% rispetto al 2011. Operazioni doganali in crescita
Lasorte Trieste 30/03/08 - Autoporto di Fernetti
Lasorte Trieste 30/03/08 - Autoporto di Fernetti

Ancora una serie di segni positivi per l'Autoporto di Fernetti, che chiude il 2012 con un traffico decisamente in aumento e una buona riuscita dell'iniziativa per il check in dei Tir turchi diretti al Porto di Trieste. Nel 2011 i camion transitati per la struttura gestita dalla Terminal intermodale di Trieste-Fernetti spa erano stati poco più di 134mila, sia per soste di riposo che per l'espletamento delle operazioni doganali. Nel corso dell'anno appena chiuso sono stati poco più di 145mila, con un aumento pari al 7,95%. Aumentano del 5,23% anche le operazioni doganali in export e del 14,3% quelle in import. Segno positivo (+5,64%) pure per i transiti.

Ma l'Autoporto è stato impegnato, dal 27 giugno 2012, anche in una specie di esperimento che pare aver dato i frutti sperati. Da quella data e fino al 31 dicembre, infatti, hanno effettuato il check in a Fernetti, prima di imbarcarsi sui traghetti per la Turchia, ben 40.347 Tir. La soluzione, proposta e messa in atto dall'Autorità portuale, era stata sollecitata dall'amministrazione comunale e in particolare dal sindaco Roberto Cosolini per risolvere il problema dei parcheggi dei Tir che ogni estate invadevano le Rive e parte della Grande viabilità in attesa di entrare in porto per essere imbarcati sui traghetti gestiti dalla Samer shipping. Colonne di camion che – spesso in pieno periodo turistico – creavano non pochi disagi alla viabilità. Oggi i Tir scendono da Fernetti con i documenti già a posto per salire a bordo all’imbocco del Porto nuovo. Dell'iniziativa si era compiaciuto lo stesso Enrico Samer: «Finalmente Trieste ha un suo retroporto» aveva detto.

Ma è l'ultima novità in termini di collegamenti quella che potrebbe rilanciare la struttura dell'altipiano dopo che negli anni scorsi se ne era già decretata prematuramente la fine, all'indomani dell'ingresso della Slovenia nell'Ue. La società ha invece saputo reinventarsi fornendo servizi e dalle prossime settimane anche un collegamento ferroviario. Grazie ad Alpe Adria infatti sta per essere riaperto il raccordo con il resto della rete nazionale e internazionale. La svolta, dopo l'annosa vicenda che si trascinava per una questione di canoni con Rfi (la società delle Ferrovie dello Stato che gestisce la rete), è stata possibile grazie al trasferimento di una parte dei treni ro-la (camion su carri ferroviari) dal Porto nuovo. Due i vantaggi dell'operazione: il decongestionamento di traffico nel Porto e l'apertura del servizio a chiunque volesse utilizzare il collegamento ferroviario.

Riccardo Coretti

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