Balcani, la mappa interattiva dei punti caldi

Ogni giorno gli approfondimenti dei giornalisti de Il Piccolo aiutano a costruire una cartografia interattiva (in costante aggiornamento) delle tensioni ancora presenti nella penisola balcanica e nell'Europa orientale
Migrants from Syria walk in Macedonia near the Greek border June 17, 2015. Hungary announced plans on Wednesday to build a four-metre-high fence along its border with Serbia to stem the flow of illegal migrants. Tens of thousands of migrants enter Europe through the Balkans from the Middle East and Africa. REUTERS/Ognen Teofilovski TPX IMAGES OF THE DAY
Migrants from Syria walk in Macedonia near the Greek border June 17, 2015. Hungary announced plans on Wednesday to build a four-metre-high fence along its border with Serbia to stem the flow of illegal migrants. Tens of thousands of migrants enter Europe through the Balkans from the Middle East and Africa. REUTERS/Ognen Teofilovski TPX IMAGES OF THE DAY

Confini che progressivamente si chiudono, fili spinati e muri che vengono alzati, criminali di guerra che tornano sotto la luce dei riflettori, tensioni nazionalistiche, lutti e tragedie ancora irrisolte, sfere di influenza contrastanti, Russia, UE e Turchia che si contendono il predominio ideologico nella regione, attentati, traffico d'armi ed esseri umani.

Secondo il premier serbo Vucic, ma anche secondo gli osservatori internazionali, c'è ancora odio nei Balcani, e le tensioni sono tornate al livello più pericoloso dagli anni Novanta.

Giorno dopo giorno, attraverso le analisi e le esclusive de Il Piccolo, cerchiamo di delineare una mappa dei punti caldi nella regione allo scopo di spiegarvi, con un colpo d'occhio il più possibile esaustivo, quali tensioni agitino ancora le popolazioni dei paesi dell'ex Jugoslavia e degli stati confinanti. 

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