Banche, in 8 anni chiuse 22 filiali

Dieci solo a Gorizia. I punti bancomat sono scesi da 165 a 132 negli ultimi 12 mesi. Dati provinciali diffusi dalla Banca d’Italia
Di Francesco Fain

Gorizia non è più la città delle banche. A conferma gli ultimi dati della Banca d'Italia. In otto anni l'Isontino ha assistito alla chiusura di 22 sportelli. E soltanto Gorizia, intesa come capoluogo, ha dato l'addio a dieci uffici. E c'è anche un altro dato: gli sportelli bancomat, in tutto l'Isontino, sono passati da 165 a 132 in soli dodici mesi. E così, in centro, gli uffici rimasti desolatamente vuoti si sono moltiplicati. In corso Italia, confinante con il bar Torino sta invecchiando precocemente quella che era stata una filiale della Cassa di risparmio. Oggi le sue vetrine (sporchissime) vengono utilizzate per appiccicare manifesti pubblicitari. Da Sant'Anna a Montesanto, passando per la chiusura (recente) di piazza Vittoria dove sorgeva, sino a tre mesi fa, una filiale della Cassa di risparmio Fvg. Poi, se n'è andato pure lo sportello della Banca di Cividale a Sant'Andrea. Eppure, fino alla fine dello scorso decennio l'Isontino era considerato uno dei territori con la più alta concentrazione di sportelli attivi. A livello regionale, Gorizia era incollata a Trieste. I dati della Banca d'Italia certificano la crisi del settore nella nostra città: appena nel 2008 gli sportelli attivi sul territorio provinciale erano complessivamente 112, scesi progressivamente fino ai 93 dell'anno passato e arrivati ora, con le ultime due chiusure di questi giorni, a quota 91. Le cause? La sfavorevole congiuntura economica, con la contrazione del credito concesso ha fatto il suo. Ma anche il sempre maggior ricorso da parte dei correntisti ai sistemi di home banking (bastano le credenziali, un generatore di codici - il cosiddetto token - per consultare il proprio conto corrente direttamente dal computer di casa) ha contribuito all'operazione di sfrondamento, che non risparmia neppure le banche locali, pure più vicine al territorio. «Gorizia non sfugge alla tendenza di tutto il mondo bancario. Dopo una continua espansione, è arrivato il momento della controtendenza», annota Dario Tigani, della segreteria provinciale del sindacato First. Così, CariFvg arretra su Gorizia: l'anno scorso ha concentrato i propri colletti bianchi nella storica sede di corso Verdi, mettendo in vendita il palazzone che s'affaccia su corso Italia, per anni sede di una filiale di Banca Intesa. Nelle scorse settimane, ha chiuso per l'ultima volta la porta blindata che dà su piazza Vittoria, decretando la fine della filiale all'angolo con via Mameli. Da ricordare che non più tardi di tre anni fa chiuse la filiale cittadina della Banca di credito cooperativo di Doberdò e Savogna, che si trovava in corso Verdi, a pochi passi dai Giardini pubblici e proprio di fronte alla Banca di Cividale. La madre di tutte le perdite resta quella della sede goriziana della Banca d'Italia: nel 2007, gli uffici di via Codelli chiusero definitivamente i battenti, lasciando vuoto lo splendido edificio nel cuore della città. Poi, via via, altre chiusure, che hanno ridotto sensibilmente il numero di sportelli aperti a Gorizia, fino ad arrivare agli attuali 90 attivi in provincia.

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