Banda di Roiano, altri guai Anche l’accusa di calunnia

Calunnia. I nomi di Giuseppe Console e di “Tex” Alessandro Cavalli, i sequestratori e assassini di Giovanni Novacco, sono iscritti sul registro degli indagati della Procura della Repubblica anche per questa nuova ipotesi di reato.
Secondo i pm Maddalena Chergia e Massimo De Bortoli i due ex amici hanno accusato, sapendolo innocente una delle vittime della loro incursioni teppistiche avvenute a Roiano ben prima dell’omicidio di Gretta. Anzi, le loro accuse false, supportate da quelle ugualmente calunniose di un terzo componente dello stesso gruppo, sono riuscite a far condannare nel processo di primo grado un giovane che sapevano innocente. Si chiama Lorenzo Gioseffi ed è stato ripetutamente minacciato di morte proprio dai due autori dell’omicidio di Gretta e dai loro amici.
«Lui mi ha spento sul braccio il mozzicone acceso della sigaretta» aveva raccontato agli inquirenti Alessandro Cavalli mostrando i segni lasciati nella carne della scottatura. Ora l’inchiesta dice che quelle profonde bruciature se le è inferte da solo, proprio per far condannare il giovane che aveva osato resistere alle sopraffazioni attuate dal loro gruppo a partire dal 2008.
Già in passato il pm Maddalena Chergia aveva ipotizzato che le accuse rivolte a Lorenzo Gioseffi da Giuseppe Console e Alessandro Cavalli fossero null’altro che calunnie. Ma l’inchiesta non era stata supportata dalla raccolta di significative prove di colpevolezza. Per questo era stata archiviata. Nel corso delle indagini sull’omicidio di Giovanni Novacco il pm Massimo De Bortoli è riuscito a raccogliere nuove prove. Tra esse le stesse dichiarazioni rese da uno dei due assassini, deciso a vendicarsi dell’ex amico che a sua volta lo aveva accusato di aver compiuto la maggior parte degli atti di violenza seguiti al sequestro.
Il fascicolo archiviato un paio d’anni fa è stato riesumato e l’indagine con l’ipotesi di calunnia, è ripartita. Oggi in aula alla riapertura del processo davanti il giudice Francesco Antoni - processo in cui sono imputati Giuseppe Console, Alessandro Cavalli, Federico Nocera, Denis Scandone, Paolo Cresevich - si potrà verificare se l’inchiesta per calunnia ai danni di Lorenzo Gioseffi è già approdata a un significativo risultato o se, al contrario, ha ancora bisogno di tempo per svilupparsi appieno.
Gioseffi aveva avuto la forza di non sottomettersi alla volontà del gruppo di Console e Cavalli e li aveva denunciati per una impressionante serie di reati. Violenze, minacce, lesioni, molestie associate a inseguimenti per le strade di Roiano e Gretta, fughe, sassate, esibizioni di coltelli e tirapugni in metallo.
«Chi si mette contro di me fa una brutta fine, il mio istruttore è un poliziotto, possiede una pistola e me la presterebbe se ne avessi bisogno», aveva “promesso” uno degli imputati. Il gruppo, secondo l’accusa, ha messo in atto anche minacce trasversali. Tra il 12 e il 13 luglio 2008 Giuseppe Console avrebbe danneggiato il box auto di proprietà della nonna di Lorenzo Gioseffi, Jolanda Bormioli, già insegnante di matematica al Liceo Oberdan. In precedenza lo stesso Lorenzo era stato avvicinato per sentirsi dire: «Ti ammazzerò, adesso vado a prendere il coltello».
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