Barca-fantasma nei Tavoloni

Una barca a vela di 7 metri, senza nessuno a bordo, a zonzo lungo il canale dei Tavoloni, tra Monfalcone e il Villaggio del Pescatori, un “giallo” dell’estate monfalconese. Con l’ulteriore incognita che, a più di una settimana dal ritrovamento, nessuno si è presentato a reclamarla, tanto da non escludere il tragico sospetto che il proprietario possa essere finito in mare.
A scorgere la barca nel mezzo del canale con l’albero che urtava la spalletta del ponte ferroviario tra la cartiera e il Lisert, è stato un socio della Nautica Tavoloni, la società che su quel canale ha qualche centinaio di ormeggi. Un’avvistamento tale da indurre a ipotesi inquietanti: magari alla presenza di una persona a bordo colpita da un malore o peggio, a una caduta in mare dell’unico occupante, o ancora a un furto finito male e conclusosi con l’abbandono del “bottino”. La segnalazione alla Capitaneria è stata immediata. E i marinai non ci hanno messo molto a recuperare l’imbarcazione. Per fortuna è bastata una prima sommaria visita per scongiurare i sospetti più truci: tutti, tranne quello dell’eventuale caduta accidentale in mare del proprietario, pur se non ci sono state denunce di scomparsa, nè macabri rinvenimenti nel canale. C’è qualche spiegazione, quindi? Forse ce n’è una banalissima: un ormeggio fatto male dal proprietario che poi se n’è andato in vacanza. L’imbarcazione è stata ormeggiata in una delle marine del canale e, da parte della Capitaneria, è stato emesso un avviso di ritrovamento - il primo del 2012 - nella speranza che il proprietario si faccia vivo e presenti documenti idonei a dimostrare la proprietà dell’imbarcazione per rientrarne in possesso.
La barca-fantasma ha un nome “Mirach”, è lunga 7 metri, ha lo scafo bianco ed è dotata di motore entrobordo. C’è anche un nome sull’estintore, Pettovello.
Stando all’avviso emesso dalla Capitaneria, l’imbarcazione si presenta in condizioni discrete. Fino a ieri nessuno si è fatto avanti per reclamarla. Se questa “latitanza” dovesse prolungarsi per più di sei mesi dal 17 agosto, data di emissione dell’avviso, si procederà alla vendita dell’imbarcazione e la somma ricavata sarà depositata in una banca, al netto della ricompensa per il rinvenitore e delle spese di custodia.
Se entro due anni, poi, i proprietari non faranno valere i loro diritti, la somma ricavata finirà alla Cassa nazionale per la previdenza marinara.(f.m.)
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