Barche “espulse” dall’Isonzo A Duino scoppia la protesta
Proposto il divieto di pesca e navigazione nell’area della foce e dell’isola della Cona La replica dei Cittadini per il golfo: «È una delle poche zone di pace per i diportisti»

Bonaventura Monfalcone-06.04.2017 Visita alla Foce dell'Isonzo-Isola della cona-Staranzano-foto di Katia Bonaventura
DUINO AURISINA. «Giù le mani dalle acque del golfo». Diventa sempre più aspro il conflitto fra i residenti di Duino Aurisina e le autorità istituzionali competenti per disciplinare le attività nel tratto di mare vicino alla costa. Dopo i contrasti, mai risolti, fra il Comitato dei Cittadini per il golfo e la precedente giunta comunale di Duino Aurisina a causa delle restrizioni nell’utilizzo della parte di mare sotto le falesie, ecco che - alla vigilia di Ferragosto - arriva una nuova scintilla ad alimentare il fuoco della polemica.
È di questi giorni la proposta avanzata dal Comitato tecnico-scientifico che sovrintende l’area delle foci dell’Isonzo e dell’isola della Cona, emanazione diretta della Regione, che riguarda la Zona speciale di conservazione (Zsc) e che prevede il divieto di navigazione, di pesca e di pratica dell’attività diportistica nello specchio d’acqua prospiciente le foci dell’Isonzo.
Certo, prima di arrivare all’approvazione definitiva, sarà necessario completare l’iter burocratico previsto, ma il solo annuncio ha scatenato l’immediata protesta dei Cittadini per il golfo. «Abbiamo appreso della proposta di creare un’area di interdizione totale nell’area dell’isola della Cona – scrive Danilo Antoni, portavoce dei Cittadini per il golfo -, tradizionale punto di riferimento del mondo diportistico locale. Dopo l’ennesima informazione su provvedimenti, progetti e iniziative che incidono drasticamente sulla vita del golfo di Trieste e sulle sue coste – aggiunge -, dopo l’ennesima informazione che arriva al pubblico nel periodo tra metà luglio e metà agosto, il nostro gruppo di lavoro, che segue le proposte di pianificazione e di progettazione delle aree connesse all’ambito acqueo e costiero del golfo - continua Antoni -, constata che il processo di verifica tecnico-politica ha di nuovo dimostrato gravi lacune procedurali che impediscono la partecipazione diretta e costruttiva a molti soggetti coinvolti nell’attuale fruizione diretta o indiretta delle aree costiere della Riserva naturale regionale della foce dell’Isonzo-Isola della Cona».
«Per esse - insiste l’esponente dei Cittadini per il golfo - si propone un diverso sistema di fruizione, che contempla la totale interdizione su un’area che, fino a oggi, risultava essere ormai una delle poche zone di pace per i diportisti locali. A nostro avviso - conclude il portavoce dei Cittadini per il golfo - il provvedimento, proposto nella fase finale dell’iter della variante al Piano di conservazione e sviluppo della Riserva, non è confortato da opportuni studi e non è prodotto in sintonia con quanto stabilito per questi casi dall’Agenda 21, che prevede il sistematico coinvolgimento degli abitanti, dei fruitori e dei proprietari nelle decisioni di carattere gestionale e programmatiche che riguardano il territorio».
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