Barcolana 48, il campo di regata si mette al polso

Una startup triestina di orologi al quarzo ha creato un modello per l’appuntamento

TRIESTE. La Barcolana 2016 si porta al polso. Se siete velisti-addicted, o marinai con un tocco glam, potrete avere sempre sott’occhio il campo di regata, su un cinturino blu dove si affollano i triangoli bianchi delle vele. L’idea è venuta a due imprenditori triestini, Giuseppe Taranto e Valentina Lesini, la coppia dietro la start-up di orologi al quarzo It’s Watch, giovane marchio in cui hanno concentrato molte delle loro passioni: il “cipollone” vintage dei nonni, il design, la ricerca di tessuti pregiati al posto di pelle, plastica o gomma dei cinturini tradizionali.

What time is it? It’s.... Il nome è nato così, pensando alle prime lezioni di inglese, dove la “I” sta anche per made in Italy e il “Ts” localizza la città di produzione.

Fatto il disegno del modello, con quadrante rotondo, vetro bombato e numeri che citano l’orologeria degli anni Quaranta e Cinquanta, dieci mesi fa i due imprenditori si sono messi in moto per realizzare il prototipo. La fortuna ci ha messo del suo e, a Feletto Umberto, sono incappati nel titolare di un laboratorio orologiaio d’alta gamma, dove hanno trovato, in un colpo solo, la stampante 3D e un partner del progetto. Il passo successivo l’ha suggerito lui: un produttore di cinturini per maison svizzere a Vicenza. E così l’impresa è partita.

A quasi un anno di distanza “It’s Watch” (www.itswatch.it) è diventato un brand e ora punta a fare il salto come orologio ufficiale della Barcolana 48, dopo essere già stato partner dell’ultimo ShorTS, il festival dei corti. Mare e vele per l’“edition” da regata sostituiscono le fantasie più discrete, in cashmere, velluto, lana, alpaca, loden, cotone, lino o seta, tessuti cuciti e ribordati intorno all’anima di pelle, a seconda delle stagioni.

«La frase che ci piace è “Scegli una trama, parlerà di te”», dicono Taranto e Lesini. «Ogni vita è una trama. L’idea è che possiamo raccontarci a parole o con gli oggetti che indossiamo». Per confezionare un cinturino, assicurano, ci vogliono oltre quaranta passaggi manuali e tutto il processo si svolge in Italia.

Le immagini della campagna promozionale sono firmate da un altro triestino, Massimo Gardone, che si muove tra arte e fotografia: niente modelli, ma l’orologio in primo piano che esce dalle pezze di tessuto, legando l’accessorio all’idea della tela, della sartoria. Un passante rosso è il segno distintivo del marchio.

Ora si lavora alla distribuzione, guardando all’Europa. La Barcolana, con il suo pubblico internazionale di regatanti e ospiti, è una partnership e una vetrina importante. E se i gadget finiscono inevitabilmente per stancare, una volta passata la festa basterà farsi passare la fantasia. E cambiarla. (ar. bor.)

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