«Bene la statua a Ressel ma gli venga intitolato anche il Museo del Mare»

Il comitato ispirato all’inventore dell’elica navale interviene dopo l’annuncio del sindaco di voler dedicare un’opera al concittadino dimenticato



«Bene che il sindaco accolga la nostra idea di innalzare una statua a Josef Ressel, ora però si faccia conoscere la sua figura alla città e a chi la visita». Il comitato Ressel, nato quest’anno in seguito alle polemiche sulla statua di D’Annunzio, annovera tra i suoi membri diversi esperti dell’inventore dell’elica navale. Nei giorni scorsi Roberto Dipiazza aveva manifestato l’intenzione di omaggiare plasticamente lo scienziato, e il comitato coglie l’occasione per spronarlo ad andare oltre: una mostra, l’intitolazione di una via e, soprattutto, del futuro Museo del Mare. Si rilanciano così le richieste già espresse durante il convegno organizzato per Barcolana: «In quell’occasione - spiega il sodalizio - il vicesindaco Paolo Polidori e l’assessore alla Cultura Giorgio Rossi si sono interessati alla causa dando la loro approvazione alle nostre proposte».

Come mai tanto impegno? L’obiettivo del comitato è sanare un torto antico verso un triestino d’adozione che contribuì a cambiare il mondo. Quando Ressel morì nel 1857, un gruppo di cittadini di Trieste fece una colletta per dedicarli una statua. Il Comune di allora rifiutò però di darle una sede, forse anche per ragioni politiche (considerato il peso degli irredentisti all’epoca). L’opera finì quindi nella capitale imperiale, Vienna, che evidentemente non si faceva problemi a ignorare questo suo ingegnoso figlio. Un’altra statua sta Chrudim in Boemi, dove Ressel era nato, e una terza a Lubiana, dove morì. A Trieste per, dove visse a lungo e inventò l’elica navale, è quasi dimenticato.

«Qualche anno fa mi resi conto di una cosa singolare», racconta l’architetto Roberto Barocchi, membro del comitato: «A Trieste c’è una via intitolata a tal Giuseppe Ressel, mentre a San Dorligo ce n’è una dedicata a tal Josip Ressel. Oltre alla statua, il Comune potrebbe dedicare una strada degna a Josef Ressel usando il suo nome». A proposito di denominazioni, fa notare il comitato, anche il costituendo Museo del Mare in Porto vecchio potrebbe trovare nello scienziato boemo un buon candidato. Padre Luciano La Rivera, direttore del centro Veritas e altro membro del comitato, dichiara: «Dedicare a lui il Museo mi pare corretto. Forse la statua si potrebbe metterla proprio lì. L’importante è che non stia su un piedistallo, così che sia accessbile a triestini e turisti, e che sia accompagnata da una targa che illustri la figura di Ressel». Anche Enrico Mazzoli, già curatore del Museo del Mare, fa parte del comitato: «Sarebbe molto importante. Se Ressel non è conosciuto quanto dovrebbe, è anche perché Trieste è stata la prima a lasciarsi sfuggire la portata del suo esperimento. Oggi molti musei navali non fanno cenno della sua storia, sebbene abbia avuto un ruolo unico nello sviluppo della navigazione». Mazzoli e Barocchi ricordano che già nel 1993 si organizzò una mostra in occasione del bicentenario della nascita: «Si potrebbe ripresentare al Magazzino 26 in vista di Esof». Tra i partecipanti troviamo anche due consiglieri comunali, Giovanni Barbo del Pd e Roberto Sain della Lega. Spiega Barbo: «Volevamo dare un sostegno trasversale l’iniziativa. A parte la statua, è importante che Ressel sia reso noto anche nelle scuole e ai visitatori». —



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