Beni demaniali a nuova vita con un futuro residenziale

Con l’approvazione del piano regolatore comunale, novità potrebbero arrivare sul fronte di una lunga serie di siti abbandonati, alcuni da decenni, di proprietà del Demanio, che attendevano un cambio di destinazione delle zone dove sono situati. Con la modifica effettuata ora dal Comune queste aree diventano “vendibili” e potranno rivivere con nuovi progetti. In pratica dove prima c’erano caserme o altri immobili militari, si potranno realizzare, ad esempio, spazi residenziali, con l’obiettivo di risistemare luoghi ormai inutilizzati e spesso in condizioni precarie, attraverso la vendita a privati.
Nel dicembre dello scorso anno è stata stipulata con il Comune di Trieste un'intesa istituzionale che prevedeva la valorizzazione di dieci beni complessivamente. La lista comprende la caserma Vittorio Emanuele III, l’edificio di controllo confinario all’ex valico di Basovizza, la caserma Monte Cimone e il terreno della tenuta Burgstaller, la caserma dei Carabinieri all’ex valico di Gropada, la caserma dei carabinieri e quella della Guardia di Finanza all’ex valico di Basovizza, l’edificio dell’ex Cinema Belvedere, l’area di pertinenza del Commissariato di Polizia di Opicina, la caserma Emanuele Filiberto (Polmare) e l’ex Jutificio. L’unica procedura che si è già conclusa riguarda l’ex caserma di via Rossetti, ceduta a Cassa Depositi e Prestiti, operazione grazie alla quale il Comune di Trieste ha ottenuto un “bonus” pari al 15% del valore di cessione. La stessa procedura sarà applicata ora anche agli altri edifici, quando la vendita sarà andata a buon fine. «Dopo l’ approvazione della modifica del Prgc – spiegano dal Demanio - i beni possono essere immessi sul mercato, con corresponsione al Comune sempre di una “premialità” variabile tra il 5% ed il 15% del valore di cessione degli immobili, il cui pagamento potrà essere soddisfatto con il trasferimento della proprietà dell’ex Caserma Duca delle Puglie, l’ex Direzione d’Artiglieria e la Pineta di Barcola, fino alla concorrenza dell’importo della richiamata “premialità”».
Insomma al posto di ricevere un guadagno concreto, il Comune potrebbe ricevere in cambio alcuni beni per i quali ha già manifestato interesse da lungo tempo. «È da almeno una ventina d’anni che il Comune chiede la cessione dell’ex Caserma Duca delle Puglie, l’Ex Direzione d’Artiglieria e la Pineta di Barcola – spiega l’assessore comunale al Demanio Andrea Dapretto – avremmo potuto riceverli gratuitamente, come successo ad altre regioni, ma la nostra è a Statuto speciale e, a differenza delle altre, dobbiamo passare obbligatoriamente attraverso la Commissione Paritetica, procedura che richiede parecchie lungaggini, basta vedere l’iter subito dal castello di Udine. A questo punto, approvato il nuovo piano regolatore e il conseguente via libera alla vendita da parte del Demanio, potremmo ricevere i siti a lungo richiesti, ma è come se li acquistassimo, rinunciando ai soldi, e le stime del Demanio sono piuttosto alte. Purtroppo il Comune in questo caso non ci guadagnerà di sicuro».
Prendendo in esame i singoli edifici dell’elenco, che ora diventano “vendibili”, si nota l’ex caserma Monte Cimone e annesso terreno, una proprietà immensa, da oltre 200mila metri quadrati, dismessa negli anni ’90, i cui edifici ormai sono ridotti a ruderi, tra palazzine, magazzini, ex uffici e altri ambienti, tutti lasciati per anni senza manutenzione e abbandonati al loro destino. Non se la passa bene nemmeno l’ex caserma di Gropada, che versa in uno stato di degrado, migliori invece le condizioni di altre strutture, come quelle segnalate a Basovizza. Gli avvisi di vendita, in questo caso, vengono pubblicati anche sui siti internet collegati direttamente al Demanio.
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