Biblioteca a mezzo servizio Ronchi chiede più dipendenti

Nell’incontro l’altra sera con gli assessori regionali Panariti e Vito è stato posto il problema del Patto di stabilità che non permette di procedere alle assunzioni
Di Luca Perrino

RONCHI DEI LEGIONARI. Oggi è tra le più fornite della regione. Ha numeri da record in provincia. Quasi 100mila tra volumi, dvd e cd rom. E, ancora, 8mila iscritti e 88.589 prestiti nel 2014.

Ma la biblioteca comunale di Ronchi dei Legionari “vola” con un equipaggio di due persone e mezza. Tanto che, da qualche settimana a questa parte, ha ridotto l’orario di apertura al pubblico, limitandolo a tre giorni alla settimana. Come in un sperduto paesino di montagna.

Il grido d’allarme, lanciato già nel marzo scorso con un incontro che ebbe come protagonista l’assessore regionale alla Cultura, Gianni Torrenti, è stato reiterato l’altra sera quando, nella sala “Adriano Cragnolin” del palazzo municipale, ospiti dell’assessore alla Cultura, Riccardo Aviani, e del capogruppo del Pd, Francesco Pisapia, sono stati gli assessori regionali Loredana Panariti e Sara Vito e i consiglieri regionali Diego Moretti e Alessio Gratton.

«Così non possiamo andare avanti – ha lamentato Aviani – e non possiamo nemmeno sperare che ci arrivi la manna dal cielo e ci offra quegli spiragli che fino ad oggi non ci sono stati. Oggi come oggi possiamo contare su due persone a tempo pieno e su persona a 18 ore, le quali non solo organizzano e gestiscono la biblioteca, ma di fatto sono il motore di tutte le attività culturali cittadine e delle frequenti iniziative con il mondo della scuola».

Ecco che quindi l’amministrazione comunale, che dalla Regione riceverà 89mila euro per lo sportello multilinguistico, chiede di poter arginare il Patto di stabilità e di procedere, in tempi brevissimi, all’assunzione di quel personale che consenta alla “Sandro Pertini” di mantenere gli standard qualitativi che si è guadagnata con forza nel corso degli anni. Una o due persone, senza le quali la struttura di androna Palmada rimarrà zoppa come lo è oggi.

E non è solo la chiusura di due giornate su cinque a pesare. Così come stanno andando le cose, infatti, si è dovuto dire addio alla rassegna primaverile in auditorium, mentre ancora grava un punto interrogativo su quella estiva.

«Purtroppo – ha detto ancora Aviani – la cultura continua ad essere fanalino di coda, ma sono sempre e comunque i cittadini a rimetterci, gli studenti e tutti coloro che ne hanno fatto un punto di riferimento. La mia speranza è che la Regione ci ascolti, analizzi per bene i dati e i risultati e sappia darci delle risposte in tempi brevi».

Così, dagli interlocutori, è arrivato un primo assenso affinchè la questione sia portata nuovamente all’attenzione dell’assessore Torrenti. Quella che si assiste, inermi, oggi, è una “sconfitta” per l’ente pubblico ronchese e ancor più per una struttura che è il fulcro dell’attività culturale cittadina. Speriamo che arrivi presto l’aurora e che la biblioteca possa continuare a vivere con meno pressioni e meno incertezze.

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