Bisogna ricominciare ad assumere

Fare sistema con tutte le istituzioni, deve esserci interazione
Silvano Trieste 21/05/2013 Universita' di Trieste, confronto tra i candidati a Rettore
Silvano Trieste 21/05/2013 Universita' di Trieste, confronto tra i candidati a Rettore

Risponde Lorenza Rega, già preside della Scuola superiore di lingue moderne per interpreti e traduttori.

1 - Il punto debole sono i finanziamenti, anche se in quest’ultimo periodo si è fatto molto, abbiamo ottenuto 15 milioni di fondi per la ricerca. Inoltre ora che l’ateneo è sceso sotto il 90% di spesa per stipendi rispetto al finanziamento statale bisogna ricominciare ad assumere. Altrimenti l’ateneo si impoverisce troppo.

2 - Sono per un’università aperta, e che salvaguardi veramente il diritto allo studio. Vorrei un migliore collegamento col mondo del lavoro, con l’Università di Udine, la Sissa, gli altri centri di ricerca, anche nell’ottica di uno sviluppo sempre più internazionale. Inoltre voglio che l’università, mondo così complesso e stratificato, si senta una comunità.

3 - Alla città direi che l’università è un volano, per Trieste. Sono state avviate molte collaborazioni con tutte le istituzioni, e io voglio proseguire in questo senso, per arrivare a un “sistema Friuli Venezia Giulia”. L’università produce valore per un territorio, dunque deve esserci interazione.

4 - Eccelliamo per la ricerca, e anche per la didattica visto l’alto gradimento che i giovani esprimono attraverso gli annuali questionari. Ora è partita anche un’iniziativa rivoluzionaria: la tassazione personalizzata studente per studente. Poi ci sono agevolazioni per le studentesse-mamme. L’università deve essere sempre più a misura di studente.

5 - A Peroni? Io dò 9.

6 - Il malcontento più forte adesso sta nel disorientamento che prova il personale tecnico-amministrativo. C’è stato uno scollamento, e il primo compito di un rettore sarà ricostruire questo rapporto.

7 - Conciliare tutte le discipline? Se guardo il sito dell’ateneo, e leggo la lista dei 10 dipartimenti, che va dal Clinico di scienze mediche a quello di Studi umanistici vedo tutto ciò in modo simbolico: abbiamo un patrimonio di conoscenza da preservare e sfruttare, anche in un’ottica trasversale. Vorrei costruire percorsi di studio in cui le conoscenze s’incrociano. Per dare agli studenti una “forma mentis” molto aperta. Questo è il nostro compito fondamentale: aprire la mente, in modo che questi giovani diventati adulti siano in grado di risolvere tutti i problemi che avranno davanti.

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