Bollette pazze da un anno sulle barricate

Le referente Gironcoli: «Inviate ad AltroConsumo centinaia di cartelle con 204 nominativi. Ancora tanti problemi»
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 09.06.2015 Flash mob contro centrale biomasse Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 09.06.2015 Flash mob contro centrale biomasse Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Mai avrebbero pensato di ritrovarsi in un noto locale isontino per festeggiare il primo compleanno. I promotori del comitato “Bollette pazze” erano convinti che la loro esperienza dovesse durare al massimo tre, quattro mesi. Poi basta, si chiude. Ma lo tsunami delle bollette Eni non è ancora cessato a dodici mesi di distanza dalle prime proteste, dalle prime contestazioni.

«Sì, è passato un anno e nemmeno ce ne siamo accorti - spiega Donatella Gironcoli, ex assessore provinciale e portavoce di “Bollette pazze” -. Se siamo ancora qui, significa che c’è ancora bisogno di noi. Proprio in questi giorni, sta andando a compimento la vertenza che abbiamo condotto con l’importante collaborazione di “Altroconsumo”. Sono state inviate centinaia di bollette che riguardano 204 nominativi, 204 posizioni. Eni ci dice che già vagliato attentamente il 90 per cento dei casi. Siamo in attesa di capire quante erano le fatturazioni sovrastimate e quante le situazioni regolari. Questo risultato costituisce un dato sensibile e, per questo, siamo in attesa che vengano forniti dei numeri ufficiali. Insomma, il lavoro non manca. Siamo impegnati a dare suggerimenti al cittadino, facendoci da intermediari con le società che erogano servizi. E non ci occupiamo solamente di Eni».

Lavoro

continuo

Gironcoli evidenzia che molte cose sono migliorate. «Ma da qui a dire che tutti i problemi sono risolti, ce ne corre. Intanto è stato fondamentale che molti utenti hanno accolto il nostro invito-appello ad effettuare autoletture sistematiche dei consumi. Questo ha fatto sì che molte contestazioni venissero meno. Comunque, il nostro sportello lavora sempre a pieno regime. Le richieste di aiuto sono continue. Non avrebbe alcun senso mollare adesso».

Eppure, attraverso lo “sfogatoio” di Facebook, c’è chi fa notare che Eni gas, nelle bollette, non inserisce più la data entro la quale comunicare l’autolettura. «Quando c’era questo riferimento, io l’ho sempre rispettato - scrive un cittadino imbufalito - vedendomi addebitato l’effettivo consumo senza sorprese. Ora, anche se fornisco l’autolettura ai primi del mese, Eni torna ad aggiungere consumi stimati su sette, otto giorni in più». Un problema che, a quanto pare, riguarda anche altri cittadini non solo di Gorizia città ma di tutto l’Isontino.

«Anche questo sarà un problema che approfondiremo. Nel frattempo - annuncia Gironcoli - siamo stati contattati da un comitato che è nato a Trieste e si occupa sempre di sovrafatturazioni di bollette. L’intenzione è di avviare una collaborazione perché l’unione fa la forza».

Altre

magagne

Intanto, lo stesso comitato - attraverso il suo profilo Facebook - elabora fornisce un elenco delle tante “magagne” ancora da risolvere, partendo dalle bollette «con specifiche che, oltre alle imposte e all’Iva, prevedono la spesa per il trasporto e la gestione del contatore. E mica basse: venti per cento circa».

Il comitato punta il dito anche sul punto informativo (in realtà lo chiama «punto commerciale») di via Marconi a Gorizia «in cui gli operatori ti fanno credere che devi passare al mercato libero», sottolinea ancora il Comitato attraverso la sua portavoce.

«Bisogna fare informazione per evitare che le persone anziane e sole vengano confuse. E per capire cosa sta succedendo», conclude Donatella Gironcoli sul profilo Facebook di Bollette pazze.

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