Bomba day a Trieste, il sindaco Dipiazza ha firmato l’ordinanza di evacuazione: ecco cosa prevede
Le operazioni di bonifica sono previste sabato 18 ottobre dalle 6.30 e fino al termine

Piazza Carlo Alberto, passeggio Sant’Andrea e le vie Gessi, Matteucci, Tedeschi, Picciola, Hermet, Murat e Tagliapietra: sono queste le aree della Zona Rossa interessate all’evacuazione di sabato mattina per il “Bomba day”.
Il sindaco Roberto Dipiazza ha firmato lunedì pomeriggio l’ordinanza nella quale sono contenute tutte le prescrizioni che dovranno essere seguite dalla popolazione sabato 18 ottobre, durante le operazioni di messa in sicurezza dell’ordigno della Seconda guerra mondiale inesploso venuto alla luce il mese scorso durante uno scavo nei pressi del Magazzino 57 del Porto.
A partire dalle 6.30, e fino al termine delle operazioni, in un’area con raggio di 468 metri di distanza dal residuato bellico sarà interdetto l’accesso a tutti i mezzi di trasporto (sia privati, sia del servizio pubblico). Dalla Zona Rossa, si potrà cioè soltanto uscire e a partire dalle 8 nessuno potrà rimanere al suo interno. Nell’ordinanza viene disposta, quindi, la sospensione di tutte le attività commerciali, industriali e di ogni altro genere. Tutti dovranno lasciare le proprie abitazioni e i propri affari e chi avrà delle difficoltà a farlo in autonomia potrà chiedere l’assistenza dei volontari della Protezione civile comunale e regionale o delle associazioni coinvolte dal dispositivo di sicurezza coordinato dalla Prefettura. Il Comune sta definendo i dettagli per offrire un luogo di ricovero temporaneo a chi non avrà la possibilità di essere ospitato altrove durante l’intervento di disinnesco in capo agli artificieri del Terzo Reggimento Genio Guastatori di Udine. E per chi non è in grado di muoversi in autonomia sono in fase di definizione anche i contatti da chiamare per richiedere assistenza. Su questo se ne saprà di più nella giornata di oggi.
Quasi superfluo, ma non scontato, è ricordare inoltre che nella Zona Rossa, oltre al traffico veicolare, sarà precluso anche quello pedonale.
Nell’ordinanza del sindaco viene poi precisato che in tutte le aree pubbliche o private non coperte, «al fine di evitare rischi di danneggiamento, i veicoli dovranno essere allontanati dall’area interessata dalle operazioni», vale a dire quella ricompresa nel raggio di 468 metri lineari dalla bomba.
Secondo i calcoli dell’amministrazione municipale, l’evacuazione di Campo Marzio coinvolgerà un migliaio di persone. Gli uffici comunali hanno individuato tutti gli edifici che rientrano nella Zona Rossa e hanno diffuso la lista di quelli interessati al provvedimento strada per strada. In via Romolo Gessi sono i civici 2, 4, 6, 8/1, 10, 12, 14, 14/1, 14/2, 16, 18, 24, 26, 26/1; in via Matteucci sono i civici 1, 3, 4, 5; in via Tedeschi sono i civici 1, 2, 3, 5, 6, 7, 8; in piazza Carlo Alberto sono i civici 1, 2, 9, 10, 11, 12, 13, 14; in via Picciola sono i civici 1, 3, 4, 6; in via Hermet sono i civici 1, 2, 2/1, 2/2, 3, 4, 5, 6, 7; in via Murat 1, 1/1, 1/2, 3, 5, 7, 7/b, 8, 8/1, 10, 12, 14, 16, 18; in via Tagliapietra sono i civici 1, 3, 4, 5, 6, 7. Infine è interessata al provvedimento l’aera demaniale di passeggio Sant’Andrea.

A scanso di equivoci, l’ordinanza ricorda che l’inosservanza del provvedimento ha conseguenze penali (in base all’articolo 650 del Codice Penale).
Le operazioni coordinate dalla Prefettura coinvolgeranno oltre al Comune, la Questura, la Polizia di Stato, i Carabinieri, la Polizia Locale, la Guardia di Finanza, i Vigili del Fuoco, la Capitaneria di Porto, la Croce Rossa, l’Autorità di Sistema portuale, Asugi, Rfi, Enac, Protezione Civile, gestori di telefonia e delle reti di servizi e associazioni di volontariato.
Le condizioni della bomba d’aereo di fabbricazione statunitense sono considerate buone. Il sopralluogo preliminare effettuato dagli artificieri della Brigata “Pozzuolo del Friuli” dopo il rinvenimento dell’8 settembre aveva evidenziato che le due spolette (quella frontale e quella di coda) si presentano in buono stato di conservazione, dunque le operazioni di disinnesco dovrebbero concludersi in tempi rapidi. Se tutto si svolgerà come è previsto dal piano d’emergenza, entro un paio d ’ore dall’inizio dell’intervento i residenti evacuati potranno fare rientro nelle proprie abitazioni.
Il residuato è stato sganciato nel corso dei bombardamenti sulla città portati dall’aviazione alleata nella Seconda guerra mondiale. Che ci potessero essere delle bombe inesplose era stato messo in preventivo, per questo gli scavi sono sempre preceduti da attività di bonifica bellica volte a individuare ordigni inesplosi e neutralizzarli. —
L’ordinanza integrale:
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