Boom di matrimoni celebrati nel Municipio di Aurisina

Raddoppiate nel giro di due anni le cerimonie organizzate nella sala del Consiglio A sceglierla pure coppie non residenti. Battista: «In effetti non capiamo perché»



Il Comune dei matrimoni. È questa la definizione che sembra oramai spettare di diritto a Duino Aurisina, visto il raddoppio, in soli due anni, delle cerimonie di nozze che sono state celebrate nella sala del Consiglio, ad Aurisina Cave. Si è passati infatti dalle 15 cerimonie avvenute nel 2017 alle 29 del 2018 e alle 30 di quest’anno che, però, non si è ancora concluso. Probabile perciò che, entro Natale, il record possa essere ulteriormente incrementato e si riesca a superare quota 30.

I dati sono stati forniti dall’assessore al Bilancio, Stefano Battista, a margine della seduta del consiglio comunale, che si è tenuta ieri. «Conosco bene la situazione - ha detto - perché chi chiede di poter fruire della nostra sala deve pagare una somma, peraltro molto modesta, a titolo di rimborso spese, che entra nel bilancio. Si tratta perciò di cifre che vedo nei conteggi dei nostri uffici e che ci hanno fatto notare – sottolinea Battista – questa repentina crescita delle richieste». A rendere ancor più curioso il fenomeno è il fatto che non tutte sono coppie di sposi residenti nel territorio di Duino Aurisina, come si potrebbe ipotizzare. Circa la metà infatti sono futuri sposi che scelgono Duino Aurisina pur vivendo in altri Comuni dell’Uti giuliana o in Friuli.

«Anche questo è un dato che non riusciamo a spiegare - riprende l’assessore al Bilancio - perché obiettivamente non possiamo certo affermare che il nostro Municipio abbia caratteristiche architettoniche tali da essere preferibile ad altri palazzi comunali. Si tratta sì di un’elegante costruzione, ma non è una rarità sotto il profilo dello stile. Neppure l’area sulla quale il Municipio si affaccia può essere definita unica nel suo genere, si tratta di una normale piazza, simile a tantissime altre. Ciò non toglie – conclude Battista – che siamo onorati di essere scelti con sempre maggiore entusiasmo dalle coppie e cercheremo di rendere un servizio sempre migliore».

A rendere ancor più originale questa situazione è che essa si cala in un contesto caratterizzato da una tendenza di segno esattamente opposto, cioè il calo dei matrimoni. In base a quanto rilevato dall’Istat nell’ultimo report su scala nazionale, datato 2018, risulta che tra i 25 e i 34 anni non sono ancora sposati l’81% degli uomini e il 65% delle donne. Il confronto tra questi dati e quelli del censimento del 1991 mette in evidenza profondi cambiamenti: sono oltre 3 milioni i coniugati in meno a vantaggio di un corrispettivo aumento di celibi e nubili.

A fronte di un calo della popolazione, nella classe di età 45-54 anni quasi un uomo su quattro non si è mai sposato, mentre è nubile quasi il 18% delle donne. —



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