Bora a 118, da 4 giorni è oltre i cento
 Cinquanta interventi dei vigili del fuoco. Temperatura percepita tra i -6 e i -9

Una raffica di Bora ha raggiunto ieri la notevole velocità di 118 chilometri l’ora. L’ha misurata la stazione dell’Osmer-Arpa posta sul Molo Fratelli Bandiera alle 4 del mattino. In ogni ora della giornata l’anemometro ha comunque registrato almeno una raffica superiore ai cento chilometri all’ora. Il termometro in città si è nuovamente avvicinato allo zero, mentre sull’Altipiano la colonnina di mercurio è scesa al di sotto di questo valore.
In altri termini l’ondata di freddo avviatasi tre giorni fa, non si attenua. Anzi, ieri ha alzato la voce un po’ al di là di quanto previsto. Tra temperatura minima e massima, misurate sempre sul Molo Fratelli Bandiera, vi è stata un’escursione di solo mezzo grado: 2,8 di minima, 3,3 di massima. «Ha comandato la massa fredda d’aria portata dalla Bora», hanno affermato i meteorologi. Oggi non sono annunciati grandi mutamenti, solo una leggerissima attenuazione della velocità massima delle raffiche (che non dovrebbero superare i 90 chilometri all’ora) e un piccolo aumento dei valori massimi di temperatura, fino a sette gradi, collegati al cielo terso e alla presenza del sole. Stessa situazione per domani.
Fin qui tutto chiaro: resta però da valutare l’impatto sulle persone del cosiddetto «freddo percepito». La temperatura, la velocità del vento e la percentuale di umidità dell’aria, influiscono sulla dispersione del calore del nostro corpo. Tre gradi di temperatura con una velocità media del vento di 50 chilometri l’ora, equivalgono a -4 gradi. Se la raffica raggiunge i 100 all’ora, è come se ci trovassimo a -6. Alla medesima velocità, si scende attorno a -9, se la temperatura reale è di un grado solo.
La Bora e il freddo dovrebbero scomparire mercoledì, l’ultimo giorno dell’anno. In tutti i dodici mesi del 2008 a Trieste c’è stato un unico giorno in cui in città la temperatura è scesa al di sotto dello zero. È lo scorso 17 febbraio. Poi più nulla. Attenzione, però, perché già l’inizio del 2009 potrebbe portare in dote una nuova ondata di freddo: le previsioni, per adesso, dicono infatti che «sabato 3 gennaio la città dovrebbe essere oggetto di un peggioramento delle condizioni meteo», come conferma il metereologo Gianfranco Badina.
Il forte vento ha costretto agli straordinari ieri, per l’ennesima giornata, il comando provinciale dei Vigili del fuoco. Oltre una cinquantina le uscite cui sono stati chiamati i pompieri per bottini ribaltati, cartelli stradali e alberi divelti, cornicioni pericolanti e finestre rotte. Qualche telefonata, per questioni simili, l’ha ricevuta anche la Polizia municipale, mentre la situazione in mare è rimasta piuttosto tranquilla visto che alla sala operativa della Capitaneria di porto non è giunta alcuna richiesta di intervento.
I refoli di Bora hanno preso di mira in particolare gli alberi del lungomare barcolano. Specie i pini disposti dalla zona del Cedas agli ultimi Topolini hanno dovuto pagare pegno. Alcune piante sono state divelte dall’invisibile massa d’aria, tronchi spezzati e radici incapaci di resistere alle sollecitazioni di Eolo. Danni limitati invece per gli alberi della pineta: a terra, adiacenti a viale Miramare, solo alcuni rami spezzati dei vecchi e contorti lecci che cingono la zona.
Qui il vento si è accanito soprattutto contro i contenitori in plastica per la raccolta delle immondizie. Alcuni bottini sono stati distaccati dai rispettivi supporti in acciaio per essere sbattuti e depositati lontano dalla loro sede originale. Di biciclette invece, ieri, nemmeno l’ombra.
Anche per i «passisti» più esperti sarebbe stata dura pedalando contro il muro «fantasma» creato dai refoli. Chi invece non ha voluto rinunciare alla consueta sgambata lungo il lungomare sono stati diversi amanti del jogging e della corsa. Protetti da indumenti moderni, passamontagna e berretti, si sono lanciati verso Miramare sospinti verso la meta dal vento.
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