Al Bosco del Farneto un sentiero di 9 chilometri tra natura e cultura

Inaugurato un percorso ad anello del progetto “10 mila passi”. Il tracciato parte dal parco giochi di Strada di Guardiella: le informazioni

Roberta Mantini
L’inaugurazione alla rotonda del Boschetto (Lasorte)
L’inaugurazione alla rotonda del Boschetto (Lasorte)

Dal 1844, anno in cui l’imperatore Ferdinando I lo donò alla città, il bosco del Farneto è uno dei luoghi simbolo di Trieste. Con i suoi 2 milioni di metri quadrati, di cui quasi la metà a parco, rappresenta la più ampia area verde cittadina e oggi fa da cornice al nuovo itinerario “10 mila passi”.

Il percorso, inaugurato istituzionalmente, con lo scoprimento del tabellone illustrativo, parte dal parco giochi di Strada di Guardiella, dove due platani monumentali accolgono i camminatori. Si snoda lungo 9 km di sentieri che seguono rio Farneto, antico asse dell’acquedotto teresiano.

Lungo viale al Cacciatore il sentiero si biforca: da una parte conduce alla “Baca Rubra”, che scende fino al torrente, dall’altra prosegue lungo il tracciato principale fino al pioppo bianco, segnalato come punto di svolta. Il cammino raggiunge poi il Parco di Villa Revoltella, con il suo chalet ottocentesco e il panorama sulla città, e prosegue verso il Palazzo del Ferdinandeo, oggi sede del Mib School of Management. La discesa finale riporta i partecipanti verso via Pindemonte e la Casa del Fontaniere, custode dell’acquedotto, chiudendo l’anello.

«Non si tratta solo di esercizio fisico». Ha ricordato l’assessore alle Politiche del Territorio, Michele Babuder, sottolineando come il nuovo tracciato unisca salute, cultura e identità cittadina: «Il bosco del Farneto appartiene alla memoria collettiva dei triestini: “10 mila passi” permette di riscoprirlo, conoscere la storia, entrare in contatto con la natura e ritagliarsi un tempo di benessere».

Il progetto 10 mila passi nasce nel 2019 su incarico della Regione ed è coordinato da Federsanità Anci Fvg. In 6 anni ha visto crescere i comuni aderenti a 132 su 215. «Partito come iniziativa di prevenzione sanitaria – ricorda il presidente Federsanità Anci Fvg Giuseppe Napoli – oggi abbraccia ambiente, cultura e informazione. Camminare significa sentirsi parte di una comunità attiva, conoscere luoghi poco noti e adottare stili di vita salutari».

L’iniziativa rientra nel “Piano regionale della prevenzione-Comunità attive” e dà attuazione alla legge regionale sull’invecchiamento attivo e il contrasto della solitudine. L’obiettivo non è solo il benessere individuale: muoversi insieme riduce l’isolamento, valorizza il territorio e costruisce comunità più sane e inclusive. La Regione ha sostenuto il progetto fin dall’inizio.

Il presidente del Consiglio Mauro Bordin ne ha sottolineato il valore “virtuoso”: «Offre percorsi accessibili che aiutano, soprattutto gli anziani, a mantenersi in forma e promuove il territorio: camminando si riscoprono boschi, borghi, paesaggi e angoli delle città». Un metodo di lavoro che ha messo in rete istituzioni, università, PromoTurismoFvg e amministrazioni locali.

«Quello che mi colpisce di questa iniziativa è la partecipazione di tante realtà del territorio», ha commentato l’assessore Massimo Tognolli, sottolineando: «Questo approccio può dare vita a molte altre iniziative significative, a beneficio dei cittadini e della comunità tutta».

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