Braico eletto presidente delle Comunità istriane

La vittoria di misura arriva dopo il ballottaggio con l’altro candidato Biloslavo: «Ora l’importante sarà lavorare assieme e andare orgogliosi della nostra storia»
Di Giovanni Tomasin

Manuel Braico è il nuovo presidente dell’associazione delle Comunità istriane. L’assemblea generale, composta a pieni ranghi da 112 elettori designati dalle sedici Comunità, l’ha designato ieri dopo la fine della decennale presidenza di Lorenzo Rovis. Braico vince così la sfida con Franco Biloslavo, l’altro candidato alla presidenza.

L’esito della votazione è stato incerto fino all’ultimo. Nella prima consultazione erano necessari i due terzi dei votanti, Braico ne ha ottenuto 53 e Biloslavo 35. Si è andati così al ballottaggio, per il quale bastava la metà dei voti validi: Braico ne ha presi 29 e Biloslavo 26. Il calo del numero dei votanti fra le due consultazioni è dovuto all’abbandono di alcuni elettori, non tutti più giovanissimi, a causa del prolungarsi delle operazioni.

Il nuovo presidente commenta così, a caldo, l’esito della votazione: «Ringrazio l’associazione perché mi ha dato la sua fiducia. Prima del voto pensavo che Biloslavo potesse avere più chance di me». Il mandato di Braico inizia ora e si concluderà nel 2017. Quattro anni durante i quali il presidente intende lavorare assieme a tutti gli iscritti alle Comunità: «È un’altra cosa emersa chiaramente dall’assemblea: voglio rendere partecipi tutti - dice -. Il presidente delle Comunità istriane non è un padre padrone, c’è un consiglio direttivo in cui tutti possono partecipare e lavorare assieme. Una cosa che ho chiesto in primis anche al mio “sfidante”: non era nel mio spirito, e credo nemmeno nel suo, l’intento di creare divisioni».

Faro della presidenza Braico, sottolinea, sarà sempre «il ricordo dei nostri valori, quelli di gente che ha dovuto lasciare l’Istria sia per cultura sia per questioni di fede. Ora che la Croazia entra in Europa speriamo si possa parlare meglio dei problemi rimasti. Impronteremo la nostra attività al dialogo e all’essere propositivi. Quanto a me, intendo soprattutto sull’essere al servizio della nostra comunità istriana».

Braico ha 54 anni: originario di un borgo nei pressi di Momiano, Braico è nato nel campo profughi di Padriciano. È responsabile dell’area cokeria della Ferriera di Servola, dove lavora da 35 anni. «Sono entrato in Ferriera come operaio e con il tempo ho raggiunto il mio incarico attuale». Sposato, ha una figlia studente Erasmus ad Hannover. Fa parte dell’associazione dal 1979 con vari incarichi.

«Il rapporto con i “rimasti” sarà valorizzato se le singole Comunità che compongono l’associazione decideranno di portarlo avanti - dice Braico -. Da parte mia penso sia giunto il momento di una cauta apertura».

Braico intende impegnare l’associazione in attività che portino a una legge «definitiva» sul tema dei beni abbandonati. «Un’altra cosa che intendo fare è cercare una soluzione per i documenti di molti nostri anziani che ancora riportano la dicitura “Nato in Jugoslavia”. Quantomeno una mancanza di tatto per chi ha dovuto lasciare la propria terra». Braico rilancia anche l’importanza del Museo della civiltà istriana fiumana e dalmata: «È finito il tempo di piangersi addosso. Ora possiamo andare orgogliosi della nostra storia».

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