Brindisi dal molo alla piazza: il Marina San Giusto svolta

Una scommessa che punta a rilanciare l’intero asse che si sviluppa da piazza Venezia e arriva fino al mare. Si apre una nuova gestione per il bar-ristorante del Marina San Giusto, da vent’anni punto di riferimento per le imbarcazioni da diporto nel cuore della città, con i suoi 250 posti barca. L’area ristorazione della struttura, che in passato ha visto succedersi una serie di gestioni non sempre fortunate, ha concluso l’ultima esperienza alla fine dello scorso anno.
Adesso una nuova svolta che arriva per mano di due imprenditori molto conosciuti in città, i fratelli Antonio e Luciano Spina, di origini campane, ma a Trieste ormai da molti anni, che hanno legato il loro nome alla discoteca di via Canal Piccolo, che li ha visti alla guida per 35 anni, dal ’75 al 2010, passata attraverso le fortunate esperienze del Funny prima, successivamente del Vertigo e infine del Colonial, dove hanno ballato e si sono divertite intere generazioni di triestini. Dopo cinque anni di pausa, per loro è dunque alle porte una nuova avventura.
Accanto alla gestione del ristorante da 60 posti, che riaprirà i battenti tra circa un mese e che si chiamerà “Aqua” Marina San Giusto, ci sarà spazio anche per la riapertura della suggestiva terrazza da 540 metri quadrati, chiusa ormai da un paio d’anni, e che sarà operativa a giugno, alle porte dell’estate, al termine di un corposo intervento di restyling. Qui troverà posto un lounge bar, dove in un ambiente elegante, si potrà sorseggiare un drink con vista mare accompagnato da musica in sottofondo.
«L’idea è proprio quella di far rivivere un luogo bellissimo e suggestivo come struttura e come location spiegano i nuovi titolari -. Stiamo parlando di una vera e propria gemma che non è stata mai sufficientemente valorizzata e che gli stessi triestini non hanno potuto conoscere a fondo. Il ristorante, a base principalmente di pesce, sarà accessibile a tutti, con prezzi in linea con il momento economico, mentre in cima al molo sarà aperto anche il bar dove poter comodamente sorseggiare un caffè. Per quel che riguarda la terrazza, si tratterà di un ambiente classico ma allo stesso tempo informale: non una discoteca, ma un luogo usufruibile di giorno e di sera, che richiamerà l’idea di una nave da crociera. Un punto di riferimento a 360 gradi per triestini e turisti».
Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente di Marina San Giusto: «Dopo una serie di gestioni difficili si apre una pagina nuova - rileva Paolo Zelco -. Una scelta che giudichiamo azzeccata, che ci vedrà collaborare a stretto contatto con i nuovi gestori e dove a beneficiarne sarà l’intero sito del Marina San Giusto». Ma la scommessa dei nuovi titolari non si fermerà qui. Anzi, in realtà è strettamente collegata a un progetto che scorre in parallelo e che dal molo Venezia si proietta direttamente verso la piazza omonima, dove all’angolo con via Lazzaretto Vecchio, aprirà a fine maggio un caffè bistrot.
Un ambiente da 200 metri quadrati e un centinaio di posti a sedere, tra interno ed esterno del locale: una cornice storica, che già alla fine dell’800, quando la piazza si chiamava ancora Giuseppina, ospitava il Caffè Vienna, e che qualche decina d’anni più tardi si era trasformato in un famoso night club, denominato “Black Cat”. E che adesso non poteva che rinascere con il nome di “PiazzaVenezia”.
«Si tratta di un luogo storico inserito in un palazzo altrettanto monumentale - affermano i fratelli Spina -. Teniamo a sottolineare che si tratta di un unico grande progetto, formato da due espressioni complementari che si integrano l’una con l’altra e che rappresentano l’unione della città con il mare. Un investimento che ci auguriamo possa contribuire al rilancio di Trieste». Così infine il presidente della Fipe Bruno Vesnaver: «Ogni nuova iniziativa che parte da seri professionisti del settore è ben accetta e non può che contribuire alla crescita della città sul fronte dell’economia, dell’occupazione e del turismo».
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