Burlo, arriva una donna alla direzione sanitaria

Dimesso Faraguna, in carica dal primo agosto la padovana Renata De Candido, 60 anni, già ai vertici del Cro di Aviano: «Non perdere 14la specificità scientifica»

Renata De Candido, 60 anni, padovana, plurispecializzata, una carriera di medico e dirigente in Veneto, direttore sanitario del Cro di Aviano dal 2007 al 2010, è il nuovo direttore sanitario del Burlo Garofolo al posto del dimesso Dino Faraguna, e si appresta il 1.o agosto a entrare in via dell’Istria con entusiasmo solare, «con molto impegno - dice al telefono - e molta voglia di fare il più possibile per i pazienti, e di portare qualcosa di specifico come donna, mi pare che l’ambiente del Burlo sia molto maschile, nella dirigenza e nei primari, ma una “multivisione”, visto che noi donne un nostro punto di vista lo abbiamo, è importante, e ora che sono quasi alla fine della carriera questo nuovo impegno mi ha fatto tornare l’entusiasmo pieno dei primi tempi, voglio fare il massimo per le donne che sono mamme, non lo sono, vorrebbero esserlo, o non vorrebbero, perché tutte le scelte sono degne di essere prese in considerazione, attengono alla libertà delle persone».

Il carattere aperto e l’umore buono ruscellano assieme alle considerazioni su quanto incida, dietro le quinte, l’azione di un direttore generale, o sanitario o amministrativo, «sulla vita dei pazienti attraverso le buone condizioni di lavoro create ai medici, anche se poi la gloria se la prendono i clinici...».

Al Burlo l’uscita di Faraguna, anticipata rispetto alla scadenza del mandato (che doveva coincidere con quella del direttore generale Mauro Melato ad aprile 2015) ha lasciato dietro di sé un’aria tesa, come spesso si respira nel sensibile ambiente del Burlo: l’ex direttore afferma di aver lasciato per un percepito clima di arroganza, i medici accusano lui di aver depresso i rapporti interni e sindacali e le stesse prospettive professionali. «Non so nulla di questo - dice De Candido -, ma credo che anche la situazione generale porti a vedere le cose in modo meno roseo, per tante difficoltà esacerbate, blocco delle assunzioni, pochi soldi. Cose che minano il carattere delle persone, a volte. Invece proprio il “clima” in un ospedale è molto importante».

Il suo ingresso coincide fra l’altro con la più “pesante” riforma sanitaria che il Friuli Venezia Giulia abbia visto da decenni, e anche gli Irccs (Burlo e Cro) verranno messi in obbligo di una maggiore integrazione col sistema sanitario regionale. Tenerli alti sulla scienza o farli atterrare sulle cure locali? «Questo è sempre il problema - afferma De Candido -, certamente gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico devono collaborare con le strutture del sistema sanitario, ma sarebbe un peccato far perdere loro la specificità scientifica e di ricerca, perdere questa eccellenza. Mentre so che tanto il Cro quanto il Burlo fuori regione godono di grande rispetto, non credo che l’assessore Maria Sandra Telesca e il direttore regionale Adriano Marcolongo vogliano fare qualcosa del genere».

Del Burlo il neodirettore scientifico ha «un ricordo di gioventù - dice -, di quando feci la specializzazione in Igiene e direzione sanitaria, per il resto ho avuto una direzione a Vicenza dove governavo anche su Ostetricia e Pediatria, ma è la prima volta che entro a dirigere un istituto prestigioso ed esclusivamente orientato ai bambini».

De Candido a Padova ha una figlia che frequenta l’Università: «Mi spiace allontanarmi da lei, ma del resto è contenta che la mamma affronti questa nuova esperienza di lavoro».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo