Cacciatori ed escursionisti, convivenza difficile

BASOVIZZA. È stagione di caccia e le doppiette si fanno sentire nelle 12 riserve della provincia triestina. Spesso il suono degli spari spaventa chi passeggia in Carso. «Non ho niente contro i cacciatori – spiega Gabriella Rebeschini, consigliera leghista della circoscrizione di Altipiano Est – ma è un dato di fatto che gli spari spaventino scursionisti e sportivi. Sono già diverse le famiglie, singoli escursionisti e numerosi “bikers” che mi segnalano come gli spari dei cacciatori risultino sempre più vicini. Della questione – continua la consigliera - ho già informato il presidente del mio consiglio, anche se è difficile trovare una soluzione che metta tutti d’accordo». «Altre segnalazioni di questo tipo ci provengono dai dintorni di Basovizza – interviene il presidente del parlamentino Marco Milkovich – ma la questione riguarda l’intera provincia. Purtroppo si caccia in zone troppo abitate anche perché le case si sono espanse in modo disordinato, intersecando corridoi faunistici e sentieri un tempo erano completamente boschivi». Dalla Federcaccia provinciale il presidente Fabio Merlini puntualizza che il suo organismo pone la massima attenzione nell’osservanza delle leggi. E a chi vuol saperne di più su orari e calendari venatori puntualizza quanto segue: per la caccia di selezione (unico cacciatore che si apposta in zona prefissata su altana), l’inizio è fissato per il 15 maggio e la conclusione il 15 gennaio. La caccia può essere effettuata tutti i giorni, eccetto il martedì e il venerdì, dalle due ore precedenti il sorgere del sole alle due dopo il tramonto. Per la caccia tradizionale alla lepre e al fagiano che viene svolta in movimento con il cane da ferma, l’inizio è fissato dalla terza domenica di settembre al 31 dicembre, dall’ora precedente al sorgere del sole al tramonto. «Questo tipo di caccia, praticato da non più di tre persone solo di giovedì o domenica, da noi inizia però a ottobre o novembre inoltrato – sostiene Merlini – perché in questi mesi c’è ancora tanto escursionismo e per non intralciare vendemmie e agricoltori. Va puntualizzato il massimo rispetto per le distanze da strade e case, rispettivamente 100 e 50 metri, nonché della direzione dello sparo».
Maurizio Lozei
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