Cadenaro apre il suo quarto negozio

La miscela di una cioccolata speciale con un pizzico di cannella e altri ingredienti segreti, pronta da consumare in loco o da aggiungere con il latte a casa. I succhi di frutta fresca e le brioches che, dalla pasta alla crema alla cioccolata e alla marmellata, vengono prodotte direttamente in laboratorio. La famiglia Cadenaro colpisce ancora. E, a quasi cinquant’anni dall’apertura del primo forno in via Rittmeyer, ieri ha inaugurato il quarto negozio a Trieste.
Il primo dell’azienda, in realtà, a sfruttare la formula “pasticceria con annessa caffetteria” e a essere ubicato proprio nel cuore della città: in via Roma. Al posto del punto vendita dei saponi Lush, si è inserito questo locale che vuole diventare punto di riferimento per avventori locali e turisti, addolcendoli con la tradizione triestina della pasticceria di matrice austroungarica (tra cui la sacher, anche nella versione con la granatina) e un vasto assortimento di biscotti e paste sfornate dalla fantasia dei titolari: creme glassé, tris di cioccolato e tante altre prelibatezze. Ma c’è spazio pure per il salato: tramezzini con pane fatto proprio in casa come le brioches salate ripiene, quiche lorraine e sfoglie farcite, alla conquista anche della pausa pranzo, che nelle aree limitrofe può essere pure richiesta a domicilio. Niente pane però, perché ogni cosa deve avere il proprio spazio.
Dopo tre anni di ricerche per trovare il posto giusto e un grande successo riscontrato in varie manifestazioni culinarie, si è deciso di fare il passo. Paura della concorrenza? «No – risponde prontamente Roberto Cadenaro, il capofamiglia –, perché a nostro favore gioca il fatto che proprio oltre a essere i produttori siamo anche i primi consumatori di ciò che proponiamo e di conseguenza esigiamo il massimo da noi stessi. Ovviamente negli anni abbiamo fatto degli errori, di cui abbiamo fatto tesoro grazie anche all’affetto dei nostri clienti, cosicché abbiamo sempre migliorato». Aperto sette giorni su sette, dal lunedì al sabato dalle 7.30 alle 20 e la domenica dalle 8 alle 13, il nuovo Cadenaro ha assunto sei giovani baristi, tutti a tempo indeterminato, che si aggiungono agli altri 14, di cui 7 appartenenti alla grande famiglia. «Tutti per uno, uno per tutti» è il motto che racconta la storia del gruppo, avviato nel 1962 grazie al matrimonio tra Sergio Cadenaro, profugo istriano, e Nerina Marsi – racconta Roberto, il figlio, nato proprio in quell’anno –, che presero in gestione un forno a Cattinara, ancora esistente. «L’anno successivo nacque mio fratello Paolo ma per un anno papà diventò dipendente e lasciò l’attività perché la mamma, che lo aiutava, era impegnata ad accudirci. Poi, dopo varie vicende, aprì la prima vera attività nel ’70 in via Rittmeyer 14. Nel ’99 abbiamo inaugurato in via Giulia e nel 2008 in via Palestrina, sede ristrutturata due anni fa. Adesso allarghiamo le nostre vedute con via Roma».
Ma non è finita: fra pochissimo arriva la quinta in via Milano.
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