Caffè degli Specchi Tracce di vita racchiuse in un libro

Un volume di Anna Maria Breccia Cipolat in collaborazione con Friolo, che trovò degli scritti nei sotterranei del locale

Gli Specchi portano fortuna agli innamorati. Una leggenda che nasce da un manoscritto, da una lunga serie di appunti vergati in ordine sparso su dei foglietti ritrovati lo scorso anno nei sotterranei dello storico caffè di piazza Unità d’Italia. Quei foglietti sono stati letti e recuperati con pazienza, attenzione e curiosità. Ne è così nato un libro, un intreccio di storie d'amore d'altri tempi, ma allo stesso tempo sempre attuali nel loro intreccio.

«È un luogo pieno di fascino, corre voce che i suoi specchi siano fatati, magici. Gli innamorati che si fossero riflessi insieme in queste specchiere avrebbero reso il loro amore così saldo da metterlo in grado di superare ogni avversità. Per questo le coppie triestine non perdono l'occasione di venire agli Specchi, se vogliono assicurarsi un amore eterno e sincero». Così Manon Valentine Doratti, una signora di origini francesi, descrive all'amico Eden Field lo storico locale, nella Trieste del 1910.

Personaggi veri, verosimili o fantastici, in un clima nostalgico, prendono vita nel libro “Come in uno Specchio. Storie di pura magia nel Caffè degli Specchi”, scritto da Anna Maria Breccia Cipolat con la collaborazione di Enzo Friolo, direttore del Caffè.

Manon, anziana nobildonna della “Trieste bene”, incontra per caso il fotografo giramondo Eden Field, curioso di conoscere le tante vicende amorose alle quali l'ottantenne signora ha assistito proprio nella cornice degli Specchi. Inizia così non solo una tenera amicizia fra i due, ma anche una lunga narrazione. Giorno dopo giorno l'inedita coppia si incontra e davanti a una tazzina fumante Manon si confida, come non aveva mai fatto prima. E spiega come nel corso del tempo abbia incrociato per caso i destini di diverse coppie all'interno del locale.

Si scopre così la storia di una giovane sposa, maltrattata dal marito, che riesce a sfuggire alle violenze e trova la felicità tra le braccia di un'altra donna. E ancora una fanciulla che vive un amore tanto travolgente e passionale quanto impossibile e singolare, con un uomo visibile soltanto nel riflesso degli specchi. Senza dimenticare la stessa Manon, che nei suoi sogni e nelle sue fantasie immagina non solo un'amicizia con il giovane fotografo, ma un sentimento più profondo e intenso.

Fa appendice al libro una sorta di suggestivo fotoromanzo che ripercorre alcune scene degli amori narrati, con le immagini degli innamorati tra scorci e angoli nascosti della città.

Il volume nasce da un ritrovamento fortuito fatto da Enzo Friolo oltre un anno fa, dopo la riapertura del locale. «Il Caffè si era allagato ed erano emersi fogli che vagavano sulla superficie dell'acqua. Li ho recuperati velocemente – spiega Friolo – ed è stata una grande sorpresa, un'emozione fortissima riportare alla luce qualcosa di unico: testi rimasti nascosti per decenni, un racconto che, a suo modo, ha dimostrato di voler uscire allo scoperto, anzi, è venuto letteralmente a galla».

Micol Brusaferro

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