Campo Marzio, la stazione che affascinò Visconti

Il regista vi girò scene di “Morte a Venezia”. Da allora la struttura è stata usata come set per numerosi film, da “Anna Karenina” con Lea Massari a “Cuore”

Non solo un museo apprezzato in tutta Europa, ma anche un set cinematografico molto gettonato. La stazione ferroviaria di Campo Marzio, oltre a ospitare una collezione senza confronti in Italia, più volte è stata scelta per ambientarvi parte di pellicole cinematografiche, spesso camuffata sotto mentite spoglie. Nel lungo e ormai collaudato rapporto fra Trieste e il cinema, numerosi movies sono stati girati in città, sebbene non qui ambientati.

Ufficialmente chiuso al servizio passeggeri il 31 dicembre 1958, a seguito della soppressione della linea per Erpelle (il treno della Val Rosandra), l’immobile di Campo Marzio resta vuoto fino al 1970, quando viene scelto da Luchino Visconti che vi gira alcune scene di “Morte a Venezia”. Un copione destinato a ripetersi quattro anni dopo, quando Sandro Bolchi entra in Campo Marzio per ambientarvi “Anna Karenina” con Lea Massari. Nel 1995 Alessandro Haber è il protagonista di “Cervellini fritti impananti”, film dalla pièce teatrale “Scacco pazzo” di Vittorio Franceschi che utilizza uno dei convogli storici per effettuare delle riprese lungo i percorsi ferroviari che circondano la città. Anche le vecchie carrozze che trasportano Sebastiano Somma nei panni del commissario Palatucci (ultimo questore italiano a Fiume), permettendo così ad alcune decine di ebrei di salvarsi nel film "Senza confini" di Fabrizio Costa, appartengono alla collezione di rotabili storici del Museo di Campo Marzio. In anni più recenti il Museo diventa quasi una location obbligatoria per le produzioni cinematografiche che sbarcano in città. Nel 1999 si accendono i riflettori su "Nora", film dedicato alla moglie di James Joyce, diretto da Pat Murphy, con Susan Lync protagonista.

«La stazione di Campo Marzio – spiega Federico Poillucci, presidente della Film Commission Friuli Venezia Giulia – assieme a Porto Vecchio e allo stabilimento balneare Ausonia, rappresenta una location unica nel suo genere che non ha paragoni in Italia e che cerchiamo sempre di proporre». Un feeling di lunga data, quello fra il Museo e la Film Commission Fvg. «Il 20 gennaio 2000 – continua Poillucci – presentammo ufficialmente la nascita della Film Commission Fvg proprio nell’ampio salone del fabbricato perché ci aveva colpito per le sue alte potenzialità». Nel 2001 il regista Maurizio Zaccaro trasforma le sale d’attesa e le banchine di Campo Marzio in quelle della stazione di Torino Porta Nuova per girare alcune sequenze del film “Cuore”, dall’omonimo romanzo di Edmondo De Amicis, con Giulio Scarpati nei panni del maestro Perboni e Anna Valle in quello della maestrina dalla penna rossa.

L’anno successivo le macchine da presa della Rai, dirette da Andrea e Antonio Frazzi, girano “Marcinelle”, una fiction dedicata ai numerosissimi italiani periti in una delle miniere dell'omonima località francese, con Claudio Amendola e Maria Grazia Cucinotta. Ma l'atmosfera che trasuda dalla stazione della Transalpina incanta anche il regista Gian Luigi Calderone che la utilizzerà per "I colori della gioventù", fiction Rai dedicata ai pittori futuristi. Anche il film tv “Einstein” respira aria triestina: il protagonista è interpretato da Vincenzo Amato, e lo si vede transitare nella stazione di Zurigo. In realtà si trova a Trieste Campo Marzio.

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