Non solo amianto: a “Campovolo” spuntano bombe e rifiuti speciali

Slitta ulteriormente la fine dei lavori e il debutto dei concerti. Trovati nell’area anche gli scarichi di alcune fabbriche vicine: «Chiediamo pazienza»

Francesco Fain
Il cartello all’ingresso dell’area del Duca d’Aosta
Il cartello all’ingresso dell’area del Duca d’Aosta

Prima l’amianto, ora altri (inediti) intoppi. Sembra davvero non avere pace il maxi intervento di adeguamento e manutenzione straordinaria dell’aeroporto Duca d’Aosta, che avrebbe dovuto ospitare i concerti di grandi nomi della musica nazionale e internazionale per la Capitale europea della cultura.

«Questo rischia di essere non un aeroporto, bensì un... aeromorto», ironizza l’esponente d’opposizione Andrea Picco.

L’amianto stoppa “Campovolo” a Gorizia: primi concerti appena nel 2026
«Sono in corso lavori di bonifica amianto». Così recita un cartello in aeroporto e, sullo sfondo, si intravvedono i sacchi bianchi dove è stato riposto il materiale da rimuovere (Foto Marega).

Dopo aver rinvenuto l’amianto, si era parlato di una sessantina di giorni necessari per le operazioni di raccolta e di smaltimento della fibra-killer. Ora, invece le cose complicano tanto da rendere necessaria una nuova proroga alla ditta incaricata della bonifica, la “Str srl” di Fiumicello/Villa Vicentina.

Andiamo dritti al dunque. La proroga dei termini contrattuali, appena concessa attraverso una determina “silenziosamente” affissa all’Albo pretorio, è pari a 75 giorni e il nuovo termine relativo alla fine dei lavori è il 27 novembre. Ma perché questo nuovo slittamento? Sono tre le motivazioni.

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L'area in cui dovrebbe sorgere Campovolo a Gorizia (Tibaldi)

La proroga richiesta verte, in primis, sul ritrovamento di due ordigni bellici che hanno, successivamente, imposto di eseguire un’attività di mappatura del sito. Era un rischio tutto sommato prevedibile, considerato che l’aeroporto era stato oggetto di bombardamenti nel periodo bellico, vista la sua (ovvia) importanza strategica.

La seconda motivazione è legata al ritrovamento di rifiuti con la necessità di attivare le procedure e immediatamente eseguire la raccolta differenziata dei ritrovamenti con depositi temporanei all’interno dell’area di cantiere nel decreto legislativo 152 del 2006.

Contestualmente, è prevista l’esecuzione di analisi dei terreni stessi «per conoscere – si legge nella determina firmata dal responsabile di posizione organizzativa, Luca Mezzorana – lo stato degli stessi e proseguire nelle attività contrattualizzate».

Il terzo motivo riguarda un altro ritrovamento: questa volta di due scarichi attivi nell’area di cantiere provenienti dai siti produttivi limitrofi che hanno bloccato un ulteriore area di lavoro del cantiere. Un cantiere disgraziato, insomma.

L’assessore comunale alle Società partecipate Paolo Lazzeri spiega come stanno le cose. «Intanto, va detto che per fortuna l’amianto non ha inquinato il terreno né le falde acquifere. E non sarà necessario portare grandi quantità di terra. L’operazione, quindi, sarà rapida. Quanto al resto, l’aeroporto è stato oggetto di bombardamenti ed era lecito aspettarsi qualche ritrovamento».

Ma si era detto che i concerti sarebbero stati uno degli elementi di spicco di Go!2025. Come la mettiamo? «Chiediamo pazienza. Io sono stato sempre piuttosto cauto relativamente agli annunci. I concerti si svolgeranno nel 2026. Ci sono stati incidenti di percorso ma il progetto non è finito nei cassetti, tutt’altro».

Come noto, in origine, l’intervento sarebbe dovuto durare 95 giorni consecutivi: con i 75 giorni concessi, la durata del cantiere quasi raddoppia. Con la determinazione dirigenziale del 18 aprile scorso l’amministrazione comunale aggiudicò in via definitiva l’appalto dei lavori in all’impresa Str srl: un incarico del valore complessivo di poco meno di milione di euro.

Il 10 giugno avvenne la consegna «in via d’urgenza» dei lavori, stabilendo un tempo utile per l’ultimazione degli stessi con scadenza il 13 settembre ma con verbale di data 16 giugno i lavori erano stati parzialmente sospesi per la presenza di materiale contenete amianto. Oggi, i nuovi intoppi che comportano un ulteriore allungamento delle tempistiche.

L’intervento, rammentiamolo, prevede la creazione di spazi specifici suddivisi in base alle destinazioni di utilizzo tipiche di eventi aperti al pubblico: quindi, vi sarà una zona stage, un’area backstage e spazi destinati al pubblico con relative vie d’esodo adeguate. La configurazione esatta di queste aree sarà adattabile alle esigenze organizzative degli eventi e alle altre funzioni già presenti nel sito, utilizzando delimitazioni di carattere provvisorio.

È prevista, inoltre, la messa in sicurezza delle trincee esistenti risalenti al periodo della Prima guerra mondiale. Importante la lettura del progetto esecutivo redatto, a suo tempo, dalla Meninno Architects. Per garantire la piena funzionalità dell’area, il piano include interventi infrastrutturali mirati, tra cui la realizzazione di sottoservizi, la compattazione del suolo ove necessario, la realizzazione di nuove recinzioni perimetrali oltre all’adeguamento e delle recinzioni esistenti nei punti in cui risultano danneggiate.

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