Canoni di depurazione non dovuti scattano i rimborsi alle famiglie

Storica sentenza della Cassazione: il Comune restituirà anche i soldi incassati prima del 2003



Il Comune di Terzo di Aquileia avvierà, nelle prossime settimane, le procedure per la restituzione ai cittadini aventi diritto dei canoni di depurazione versati ingiustamente prima del 2003. Il sindaco Giosualdo Quaini ha già attivato gli uffici dopo la sentenza della Corte di Cassazione, depositata il 29 gennaio 2020.

La sentenza in questione ha chiarito che il termine di prescrizione del diritto al rimborso dei canoni non è di cinque anni, come, invece, avevano sostenuto il ministero dell’Ambiente e l’Ato Friuli Centrale. «Sulla base di quelle indicazioni – spiega il sindaco Quaini – l’amministrazione comunale di Terzo, così come tutte le altre del Friuli e d’Italia, nel 2014 aveva già provveduto, unitamente a Cafc, al rimborso delle annualità dal 2008 al 2003 (erano stati circa 1.100 i nuclei familiari interessati) mentre ora procederemo a ridare a chi ne ha diritto anche le annualità dal mese di ottobre del 2000 al mese di ottobre del 2003».

La vicenda aveva preso le mosse nel 2008, quando la Corte Costituzionale aveva dichiarato l’incostituzionalità della norma che imponeva ai Comuni di far pagare il canone di depurazione anche nel caso in cui non ci fosse un depuratore funzionante. Per dare attuazione alla sentenza, il ministero dell’Ambiente aveva emanato un regolamento che demandava agli Ato il compito di definire le modalità del rimborso.

L’indicazione del termine di prescrizione quinquennale, che limitava il rimborso al periodo 2003-2008, non era però stato giudicato corretto da un cittadino di Terzo di Aquileia, che aveva fatto causa al Comune.

In primo grado il giudice di pace di Udine aveva stabilito che il rimborso era dovuto dal 1998 al 2008. In appello, il tribunale di Udine aveva, invece, stabilito che i soldi andavano rimborsati dall’ottobre del 2000 al 2008. Ora la Corte di Cassazione ha confermato la sentenza del tribunale di Udine, dando il via al rimborso anche per il periodo 2000-2003. «Finalmente, dopo i chiarimenti forniti dalla Cassazione – conclude il sindaco Giosualdo Quaini – potremo dare attuazione agli impegni presi in passato, in base ai quali il Comune avrebbe versato ai cittadini tutto quello che era legittimo secondo la legge. Purtroppo anche i Comuni si trovano a dover operare sulla base di norme non sempre chiare, che spesso mettono in difficoltà tutti. La sentenza della Cassazione sta generando parecchio scalpore a livello nazionale, tanto da essere stata rilanciata da diversi siti specializzati considerata la sua portata dirompente in uno scenario in cui la partita dei rimborsi per i canoni di depurazione sembrava chiusa». —



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