Il supporto alla Global Sumud Flottilla della cantante Elisa: «Rimaniamo umani»

Il messaggio sui social: «Pieno appoggio alla missione. No all’indifferenza davanti a questa strage»

Tiziana Carpinelli
La cantante Elisa
La cantante Elisa

Se c’è una colonna sonora, per questo viaggio, dev’essere No Hero.

Persone da 44 paesi “arruolate” alla non governativa Global Sumud Flottilla che non sono eroi nel senso hollywoodiano del termine, ma mettono il loro amore per l’umanità al servizio di una causa più alta, portando generi di prima necessità, acqua, cibo, medicinali a un popolo avvolto nel sudario della sofferenza.

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In questa causa, prestando la sua voce con un messaggio diffuso via social, c’è la persona che, quella canzone, l’ha scritta: Elisa, cantante monfalconese, vincitrice di un Sanremo, oltre 15 milioni di dischi venduti in tutto il mondo. Sotto un ombrello di plastica trasparente, i capelli bruni raccolti in una coda di cavallo, lo zainetto verde sulle spalle l’artista, qualche giorno fa, ha scandito:

«Questo è un messaggio per supportare la missione umanitaria, civile, pacifica di Global Sumud Flotilla, che cercherà di entrare a Gaza via mare con tante imbarcazioni».

Anche Monfalcone s’è mobilitata, radunando giovedì 300 persone in una sorta di «equipaggio a terra» della spedizione marittima civile: anziani, bambini, scout, politici e pure un frate dalla Marcelliana, ognuno con un origami, la barchetta tinta dei colori del vessillo palestinese.

Elisa, rispetto a quegli uomini e donne che salperanno domenica da Catania, ha detto: «Dobbiamo supportarli, cercare di dar loro attenzione mediatica e non abbandonarli: è molto importante per proteggere le loro vite». Cruciale, che i riflettori dei media restino accesi «sulla missione».

Le persone della Flottilla «stanno cercando di arrivare là dove i governi stanno fallendo, di ridare dignità al popolo palestinese, all’umanità intera con questo gesto: una dignità che ultimamente è andata persa».

Ciò va sostenuto «perché non possiamo rimanere indifferenti davanti a questa strage – sempre la cantante –. Dobbiamo cercare di porre fine alla fame, alla sofferenza del popolo palestinese, di aprire un corridoio umanitario per portare gli aiuti, le medicine, il cibo, l’acqua di cui c’è bisogno per sopravvivere». Israele ha infatti già bloccato due tentativi di forzare il blocco navale di Gaza dall’inizio della guerra.

«Global Sumud Flotilla – prosegue Elisa – si sta muovendo, sta riempiendo il Mediterraneo con queste barche di civili, con persone normali che si stanno imbarcando e stanno mettendo a rischio la loro vita per cercare di tutelare quella di altre persone che nessuno sta proteggendo. Sono in prima linea. Hanno bisogno di noi e che noi rimaniamo tutti uniti, che li vediamo e li sosteniamo, che facciamo in modo non vengano dimenticati e che nessuno possa far loro del male». «Grazie – ha concluso – a tutte le persone che stanno intraprendendo questa missione così importante e pericolosa. Seguite la Flottilla. Rimaniamo tutti uniti e rimaniamo esseri umani».

La speranza, per questo viaggio, è la stessa racchiusa nel finale del video di No Hero, in un foglietto dato a una ragazza in cura all’ospedale, dove si legge: You’ll make it. Ce la farai. —

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