Cantieri sbloccati sul Carso per 1,7 milioni

Da Contovello alle opere irrigue. Erano risorse in capo alla Provincia che aspettavano di essere utilizzate da oltre dieci anni
Di Massimo Greco
Tommasini-Trieste-Contovello
Tommasini-Trieste-Contovello

Dopo un letargo di oltre dieci anni si sono svegliate. O meglio, sono state risvegliate. Sono risorse per un milione 743 mila euro, che da lungo tempo attendono di essere utilizzate per realizzare una serie di opere in Carso.

Se ne occuperà il Consorzio di bonifica “Pianura Isontina”, che ha sede a Ronchi e che gestirà questo primo lotto del “riassetto ambientale, sistemazione fondiaria e bonifica del costone carsico», a cavallo dei comuni di Duino Aurisina e di Trieste. Nel capoluogo sono interessati tre borghi dell’Altopiano Ovest, ovvero Contovello, Santa Croce, Prosecco.

Il programma dei lavori intreccia agricoltura, tutela ambientale, turismo rurale, sicurezza del territorio: la definizione è quella di “rete infrastrutturale per lo sviluppo agricolo”. In pratica verrà sistemata una strada sterrata nella zona di Contovello - soprattutto aggiustando i muretti laterali laddove la carreggiata si fa troppo stretta -, si provvederà a una struttura per la raccolta d’acqua a scopo irriguo, si eseguirà una condotta idrica per i vigneti in collaborazione con AcegasApsAmga.

Ma è solo la prima parte - spiegano al Consorzio - di un intervento più ampio e più ambizioso, che prevede una sorta di “anello” viario tra Contovello, Santa Croce, Aurisina. Un “anello” polifunzionale al servizio dei mezzi agricoli, per agevolare le passeggiate dei visitatori tra i pastini, per una corretta manutenzione dei terreni carsici. E anche come linea “tagliafuoco” per garantire la sicurezza della vicina linea ferroviaria.

Il Consorzio della Pianura Isontina ha mosso le prime pedine amministrative preparatorie dei lavori veri e propri. Si parte con la presentazione di una variante al Piano regolatore del Comune triestino, per poi passare all’esproprio dei terreni interessati alle opere. Il responsabile unico del procedimento, Daniele Luis, ha dato avviso martedì scorso circa l’avvio dell’iter. Tutto compreso, tra carte e badili, il Consorzio conta di concludere questo primo lotto entro la fine del 2018.

E’stata la Provincia di Trieste, con una delibera del giugno 2015, a delegare il Consorzio alla progettazione e all’esecuzione delle opere. Triste nemesi, la Provincia non esiste più nel momento in cui un’operazione importante come questa è in pista di decollo.

Come si premetteva, il finanziamento ha una storia lunga e tormentata, avendo mosso i primi passi ai tempi della giunta regionale guidata da Riccardo Illy, quando assessore alle Risorse agricole era Enzo Marsilio. Dopo lunghi anni di “sonno”, i fondi sono stati destati e destinati: la grande parte proviene dalla Regione Fvg (750 mila euro) e dal Fondo Trieste (440 mila euro).

Da tempo il Consorzio della Pianura Isontina guarda con interesse al territorio triestino, come ricorda il presidente Enzo Lorenzon, con una lunga milizia al volante dell’organismo di bonifica. Il Consorzio è già stato impegnato in un importante lavoro nel bacino di Montedoro, tra Muggia e San Dorligo.

Nella prima settimana di marzo Lorenzon incontrerà i soci consortili, ai quali proporrà il cambiamento di denominazione: non più “Pianura Isontina” ma “Venezia Giulia”, proprio per sottolineare un maggior coinvolgimento dell’area triestina. E in linea con la nuova “anagrafe” della Camera di commercio e della Confindustria.

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