Capodistria, vent’anni fa il ritiro jugoslavo

CAPODISTRIA
La Slovenia ha celebrato il ventesimo anniversario della partenza dell’ultimo soldato jugoslavo dal suo territorio. Nella notte tra il 25 e il 26 ottobre del 1991 gli ultimi soldati dell’ex Federativa, insieme alle famiglie, s’imbarcarono sul traghetto maltese “Venus” lasciando il porto di Capodistria. Era, quello, l’ultimo atto del processo d’indipendenza iniziato qualche anno prima. Ieri quei giorni sono stati ricordati con una grande manifestazione allo Stadio Bonifica di Capodistria, alla quale sono intervenuti, tra gli altri, il presidente della repubblica Danilo Turk, il presidente del parlamento – formalmente sciolto in vista delle elezioni del 4 dicembre – Ljubo Germic, il ministro della Difesa Ljubica Jelusic, degli Interni Ales Zalar, il comandante dello Stato maggiore dell’Esercito sloveno Alojz Steiner e il direttore generale della Polizia Janko Gorsek, oltre al sindaco di Capodistria Boris Popovic.
Nel suo discorso celebrativo, il capo dello Stato ha ripercorso le principali tappe della storia slovena nell’ultimo secolo, soffermandosi in particolare sul processo d’indipendenza. «Quel periodo va visto nel suo insieme e va riconosciuto il contributo di tutti. È sbagliato – secondo Turk – enfatizzare soltanto singoli episodi e sopravvalutare i meriti di alcuni dei protagonisti». Anche nelle prossime settimane, ha ricordato il presidente, gli sloveni decideranno nuovamente del proprio domani. L’attuale modello di sviluppo si è esaurito e si devono cercare nuove risposte alle sfide del presente e del futuro. Secondo Turk, comunque, così come 20 anni fa, le risposte non può darle soltanto la politica ma va cercata anche all’interno della società civile e tra tutti i cittadini. La pluralità della società slovena è stata una risorsa nel passato ed è una risorsa anche oggi. Secondo Turk, questo valore deve essere sfruttato per un confronto sereno e ragionato in modo da individuare le soluzioni migliori per il futuro del Paese.
Nel 1991 il Parlamento sloveno proclamò l’indipendenza il 25 giugno. Due giorni dopo inizio la breve guerra con l’Armata popolare jugoslava. La tregua e il ritiro delle truppe federali nelle caserme furono concordati in luglio mentre in ottobre anche l’ultimo soldato jugoslavo lasciò la Slovenia.
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