«Casa di riposo di Cormons pazienti male assistiti»

La denuncia della figlia di una ospite: «Disidratata e con piaghe da decubito Troppa trascuratezza». Il Comune: «Erogati i servizi secondo i protocolli»
Di Matteo Femia
Bumbaca Gorizia Nuova RSA Cormons
Bumbaca Gorizia Nuova RSA Cormons

CORMONS. «Denuncio una totale trascuratezza da parte del Comune nei confronti di mia madre in casa di riposo: prima le problematiche di mancata idratazione, e poi, nelle scorse settimane, la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ossia la scoperta di una piaga da decubito sul suo piede. È intollerabile».

Daniela Ravazzi è la figlia della signora Narcisa Gasparutti, 89enne degente della casa di riposo cormonese, ed è letteralmente infuriata: la sua ira si rivolge soprattutto nei confronti della politica che da un lato non crea le condizioni per una presenza continua di personale nella struttura, e dall'altro non svolge un ruolo di controllo adeguato sulla qualità del servizio offerto.

«Ho curato, essendo io operatore socio-sanitario di professione, mia madre a casa per 5 anni - racconta la signora - ma ad un certo punto è stato reso necessario portarla in ospizio, dove è entrata il 27 giugno scorso. Non c'erano mai stati ricoveri per patologie gravi fino a quel momento, nonostante mia mamma soffra di Alzheimer. Ma da luglio a dicembre sono stati ben cinque i casi in cui è stato necessario ricoverarla in ospedale per problemi di disidratazione dovuti al fatto che in orario notturno a Cormons non è prevista assistenza infermieristica come nelle ore diurne essendoci meno di 50 ospiti: questo è un problema grave dovuto a scelte di sanità regionale che ho evidenziato più volte alle autorità cittadine, dato che di notte restano solo le Oss che non sono abilitate a somministrare neanche una tachipirina. Non è un caso che al momento del ricovero in ospedale mia mamma si sia sempre immediatamente ripresa. Per fortuna da gennaio in poi la situazione si è normalizzata perché sono stati presi degli accorgimenti ad hoc in tal senso».

Quando tutto sembrava finalmente risolto, un'altra mazzata: «Nei giorni scorsi ho fatto una scoperta tremenda: sono stata tenuta all'oscuro di una lesione da decubito al quarto stadio al tallone del piede di mia mamma, rilevato da un esame al centro diabetologico di Gorizia. È in quel momento che ho deciso di riportare a casa mia mamma: la curerò direttamente io. Mi aspettavo decisamente un servizio migliore dato che c'è una retta di oltre 1.500 euro da pagare. Io capisco le problematiche della casa di riposo e del personale: non comprendo e non accetto invece l'immobilità della politica. Avevo chiesto un aiuto all'assessore ai servizi sociali Lucia Toros, che avevo incontrato a dicembre per sottoporle i problemi di disidratazione di mia mamma. Mi aspettavo maggior sostegno da parte sua».

Ed è proprio l’assessore comunale Toros a replicare, a difesa dell'operato del Comune e della casa di riposo: «L'amministrazione comunale ha da sempre ritenuto il servizio della Casa di riposo di qualità. Ha pertanto nel corso degli anni investito risorse e personale per garantire una efficace assistenza sanitaria e sociale agli anziani. La cooperativa che gestisce il servizio è stata scelta per offrire la miglior qualità di assistenza e cura possibile, anche superiore agli standard regionali previsti e gli uffici socio-assistenziali del Comune esercitano il controllo sul buon funzionamento della casa di riposo. Come amministrazione abbiamo tutto l'interesse a verificare e garantire la qualità del servizio in casa di riposo, essendo essenziale per i cittadini. Quindi, pur comprendendo la legittima preoccupazione della signora, incontrata più volte sia dagli uffici che dagli amministratori, per il proprio familiare, come ufficio ed amministrazione abbiamo verificato che all'ospite sono stati erogati tutti i servizi e le attenzioni previste e garantite a tutti gli utenti. Anche in merito all'assistenza sanitaria si ribadisce che sia stata fornita secondo quanto previsto dai protocolli sanitari e dalle indicazioni dei medici».

L’assessore comunale Toros aggiunge: «La Cjase offre a ciascuno degli ospiti la possibilità di segnalare eventuali criticità per consentire al servizio di assistenza di venire incontro alle necessità di ognuno. In tutti questi anni di servizio non si è mai verificato un caso analogo a sottolineare la qualità del servizio. Si evidenzia infine che competente al controllo sulla ottemperanza contrattuale non può essere il sindaco o l'assessore, ma gli uffici comunali preposti che sono presenti in casa di riposo settimanalmente».

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