Casa di spedizione fallita, clienti nei guai con il Fisco

Un ulteriore danno di 76mila euro: soldi che erano stati versati per pagare le tasse e invece sono svaniti nel nulla. È questa un’altra conseguenza - indiretta, ma pur sempre grave - del crac da 5...
Tommasini -Trieste-Opicina-Autoporto Fernetti
Tommasini -Trieste-Opicina-Autoporto Fernetti

Un ulteriore danno di 76mila euro: soldi che erano stati versati per pagare le tasse e invece sono svaniti nel nulla. È questa un’altra conseguenza - indiretta, ma pur sempre grave - del crac da 5 milioni di euro della casa di spedizioni Effe Erre.

«Ci siamo trovati uno scoperto di 6 mesi, cioè tutte le operazioni fatte da giugno 2014 ai primi dicembre 2014 per le quali noi abbiamo pagato regolarmente l'Effe Erre e questa non ha pagato la Dogana di Trieste», dice Vladimiro Belmestieri, legale rappresentante della Beltex srl di Modena, una delle aziende danneggiate dal crac della casa di spedizioni. «Abbiamo pagato alla Effe Erre ben 76mila euro di Iva, che non è mai stata versata alla Dogana. La cosa più singolare è che la Dogana é stata pagata dalle assicurazioni e che le stesse ora chiedono di nuovo il pagamento agli importatori che hanno già pagato. Ci siamo rivolti a diversi avvocati per capire come difenderci. Ma, ahimè, pare che gli importatori, nonostante abbiano pagato la Effe Erre, debbano ripagare una seconda volta le assicurazioni che nel frattempo hanno saldato i conti con la Dogana di Trieste. Dogana a sua volta garantita da e fidejussioni di varie assicurazioni, a nostra insaputa».

L’istanza di fallimento era stata avviata da un gruppo di ex dipendenti che si sono rivolti all'avvocato Franco Berti. Ma anche il pm Maddalena Chergia ha presentato istanza dopo la segnalazione degli stessi dipendenti che, da un giorno all'altro, hanno trovato l'azienda chiusa con i telefoni staccati. E soprattutto si sono ritrovati senza paga. A dicembre l'amministratore Roberto Liprandi, 47 anni, è improvvisamente sparito: mai più visto in ufficio, irreperibile sia al cellulare che al telefono di casa. All'inizio si era parlato di un rosso di 4 milioni solo per il cosiddetto "differito doganale", il versamento cioè dei diritti di Dogana che, in base alle agevolazioni previste nei Punti franchi triestini, può avvenire fino a sei mesi dopo il passaggio delle merci. Ma la realtà è ben più grave. (c.b.)

Riproduzione riservata © Il Piccolo