Casa Ritter Sartorio, la nuova sfida di Berti

L’immobile di piazza Cavana 8, acquisito dall’ex presidente della Triestina, è stato restaurato: al via le vendite “selezionate”
Di Laura Tonero

È arrivato l’ex presidente della Triestina Calcio, Amilcare Berti, a dare l’ultimo tocco di classe a piazza Cavana. Ristrutturando l’unico immobile che non era ancora stato rimesso a nuovo nella piazza e realizzando quelle che ad oggi sono considerate le abitazioni più esclusive del centro città. L’immobile al civico 8 è composto da quattro livelli fuori terra oltre a un piano sottotetto. Ogni piano consta di 272 metri quadrati, tranne il pianterreno che ne conta 10 in più. Gli operai nel cantiere stanno ultimando le rifiniture. Dieci gli appartamenti realizzati. Quello all’ultimo piano diventerà la residenza di Berti in centro a Trieste. Lui, residente a Buia in Friuli, ha già dimostrato di non resistere al fascino del capoluogo regionale avendo rilevato lo scorso anno la villa in Strada costiera che fu di Sergio Hauser e Donata Irneri.

Casa Ritter Sartorio – così Berti leggendo la storia dell’immobile ha deciso di chiamare il palazzo - l’ex patron della Triestina se lo era aggiudicato nel 2009 partecipando all’asta che proponeva sul mercato un pezzo dell’impero di Flaviano Tonellotto e della sua fallita Immobil Prestige Group. Di fatto, un passaggio di mano tra due ex presidenti dell’Unione. Il palazzo è stato costruito tra il 1790 e il 1800. Nel 1855 la baronessa Sartorio Angiolina sposata con H. Ritter de Zahony, ne eredita una parte. Nel 1874 diventa proprietaria in toto della casa. Nella parte al piano terra del palazzo che si affaccia anche su Androna del Torchio e via della Torretta, ci sono 17 aperture commerciali. Quegli spazi verranno però affittati a un’unica realtà commerciale che sfrutti l’intero piano terra o al massimo divisi in tre locali. Per aggiudicarsi quegli esercizi si sono già fatte avanti alcune importanti società tra le quali un colosso della ristorazione fast-food. «Ho rifiutato – ammette Berti – perché non intendo dare in affitto a realtà che con fumi o confusione creino problemi ai residenti del palazzo». Berti ha iniziato a selezionare anche i papabili acquirenti degli appartamenti. E per rendere l’idea di quanto quell’immobile sia ambito basta verificare che in meno di una settimana, dal momento in cui gran parte delle impalcature sono state rimosse e un cartellone con la bellissima Audrey Hepburn reclamizza l’inizio delle vendite, all’agenzia che cura le trattative sono già pervenute 30 concrete offerte di acquisto. «Ci vivrò pure io - spiega Berti – quindi intendo selezionare i futuri residenti». «Noi abbiamo già raccolto diverse proposte – assicura Davide Rigatti dell’agenzia immobiliare Arc Group -, ora spetta al proprietario valutare quali accogliere».

«Amo Trieste e ho deciso di investire in questa città – ammette Berti – ma mi piange il cuore vedere alcuni suoi gioielli come Miramare o il Teatro Romano lasciati senza cura. A Miramare va fatto pagare il biglietto d’entrata al parco e vanno realizzati spettacoli che raccontino la storia di chi visse quel castello ad ogni ora per intrattenere i turisti. Così si sta buttando via un patrimonio».

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