Casinò di Portorose, fallimento scongiurato

Via libera alla ricapitalizzazione della casa di gioco. Previsti almeno ottanta esuberi tra i dipendenti
Di Franco Babich

PIRANO. Casinò di Portorose, il fallimento è stato scongiurato. Nei giorni scorsi, quando le speranze di salvare la storica casa da gioco sembravano ormai svanite, il Ministero sloveno per le finanze ha dato luce verde al progetto di ricapitalizzazione della società. A investire capitale fresco nel Casinò di Portorose saranno le società Casinò Riviera ed Eurotas, che con poco più di 2 milioni di euro dovrebbero garantire la sopravvivenza di una delle più antiche e prestigiose case da gioco della Slovenia. Il proprietario di maggioranza del Casinò, comunque, anche dopo questa manovra di salvataggio, restano i fondi parastatali Kad (Kapitalska druzba-Società di capitali) e Sod (Slovenska odskodninska druzba-Società slovena di indennizzo), che insieme al comune di Pirano - che si è associato all'iniziativa del Casinò Riviera e dell'Eurotas - manterranno il controllo di più del 51% delle azioni del Casinò di Portorose. L'accordo sulla ricapitalizzazione, in base al quale potrà essere riprogrammato anche il debito con le banche creditrici, prevede inoltre che i fondi Kad e Sod ritirino tutte le azioni legali intraprese negli ultimi mesi contro gli altri azionisti del Casinò e che di fatto bloccavano qualsiasi tentativo di trovare una soluzione alla crisi societaria. Oltre che la cordata Casinò Riviera–Eurotas, alla ricapitalizzazione del Casinò di Portorose, ricordiamo, era interessata anche la società Casinò Bled. Al Casinò Riviera sono consapevoli che questa prima iniezione di denaro fresco non sarà sufficiente per tirare fuori la casa da gioco di Portorose dai guai, ma la considerano una buona base per poter impostare un piano di sanamento che faccia ritornare il Casinò di Portorose agli antichi splendori, quando la struttura era praticamente fondamentale per l'offerta turistica e lo sviluppo dell'intera regione costiera, oltre che naturalmente di Portorose. Il personale del Casinò, comunque, nonostante il sì ministeriale alla ricapitalizzazione, resta preoccupato: è quasi certo che almeno 80, se non addirittura 100 degli attuali 280 dipendenti resteranno senza lavoro. I tagli, secondo l'attuale direzione, sono inevitabili per completare il piano di sanamento e permettere una nuova fase di crescita. Per i dipendenti, questa è la seconda grande mazzata in pochi mesi.

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