Al Casinò per cambiare denaro: tre accusati di autoriciclaggio

La casa di gioco di Ca’ Noghera denuncia il comportamento del terzetto padovano. Gli imputati respingono ogni accusa e chiedono il processo in aula

Roberta De Rossi
Riciclaggio al Casinò Ca' Noghera
Riciclaggio al Casinò Ca' Noghera

È arrivata dallo stesso Casinò di Ca’ Noghera - come già aveva fatto quello di Nova Gorica - la segnalazione che ha portato a un’indagine della Procura di Venezia, che accusa tre padovani di autoriciclaggio: avrebbero conferito in fiche delle case da gioco oltre centomila euro, senza però mai avvicinarsi ai tavoli da gioco o alle slot machine, ma dopo qualche ora mettendo all’incasso le fiche, trasformate così in danaro perfettamente pulito.

Un reato, per il codice penale. Tanto più che in questo caso, il sospetto è che ad essere stato “lavato” sia il provento di truffe messe a segno dai tre imputati, che sono già stati giudicati - in processi separati tra loro - dal Tribunale di Padova, proprio per truffa, anche se l’iter processuale non si è ancora concluso con una condanna definitiva e i tre risultano al momento incensurati.

Tant’è, ieri la giudice per le udienze preliminari Carlotta Franceschetti - accogliendo le richieste in tal senso avanzate dal pubblico ministero Giovanni Gasparini - ha rinviato a giudizio i tre padovani, chiamati a rispondere di autoriciclaggio.

L’articolo 648-ter prevede «la pena della reclusione da due a otto anni e della multa da 5 mila a 25 mila euro per chiunque, avendo commesso o concorso a commettere un delitto, impiega, sostituisce, trasferisce, in attività economiche, finanziarie, imprenditoriali o speculative, il denaro, i beni o le altre utilità provenienti dalla commissione di tale delitto, in modo da ostacolare concretamente l'identificazione della loro provenienza delittuosa».

I tre imputati si dichiarano innocenti, tanto che i loro difensori - gli avvocati Cela, Arnau, Dantoni - non hanno chiesto riti alternativi come abbreviato o patteggiamento (con relativi sconti di pena), ma hanno scelto il processo in aula, per difendersi in un dibattimento. Prima udienza in calendario il 27 novembre.

A segnalare per primo il caso è stato il ministero di Giustizia, che ha ricevuto dal corrispettivo ministero sloveno la segnalazione del Casinò di Nova Gorica.

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