Casinò sloveni, conti in profondo rosso

Nel 2011 hanno incassato 245 milioni contro i 190 della sola “Hit” un anno prima. Oltre la crisi è mancata l’innovazione
Di Franco Babich

NOVA GORICA. Un anno fa, la “Hit” di Nova Gorica, con le sue case da gioco, stava dando chiari segnali di ripresa dopo un periodo alquanto tormentato, ma ora la società leader nel gioco d’azzardo in Slovenia sembra essere nuovamente in difficoltà.

Ai problemi della “Hit”, ma anche degli altri casinò sloveni, molti dei quali hanno già dichiarato fallimento, ha dedicato nei giorni scorsi ampio spazio il quotidiano “Dnevnik” di Lubiana. Il giornale sottolinea un dato particolarmente significativo: le 18 più importanti Case da gioco della Slovenia hanno realizzato nel 2011 entrate per 245 milioni di euro, mentre prima della crisi la sola “Hit” realizzava oltre 190 milioni all’anno. C’è ancora, scrive il giornale lubianese, chi tenta di scaricare le proprie responsabilità. I gestori dei casinò, per esempio, continuano a lamentarsi degli effetti della legge antifumo - che avrebbe portato a una drastica riduzione della clientela che frequenta le case da gioco – anche se sono passati ormai cinque anni dall’introduzione della normativa e c’era tutto il tempo per adeguarsi. Inoltre, gli operatori del settore sottolineano il forte calo del numero di ospiti che arriva dall’Italia, dimenticando che in questo stesso periodo la spesa complessiva per il gioco d’azzardo, in Italia, è aumentata e non diminuita.

La verità, secondo un interlocutore del “Dnevnik”, è che in Slovenia, negli ultimi 15 anni, le Case da gioco hanno investito poco nell’ammodernamento e nella ricerca di nuovi mercati. Inoltre, non c’è nessuna sinergia nel marketing verso l’estero: i casinò si fanno concorrenza senza attirare nuovi giocatori. Le colpe, comunque, non sono soltanto delle case da gioco, ma anche dello stato, che non fa nulla per rendere il settore più concorrenziale. Così, per esempio, nelle sale slovene non è ancora permesso installare le Video Lottery Terminal, macchinette simili alle slot machine ma collegate a una rete e gestite da un sistema centrale. Un altro problema, infine, è rappresentato dalla spesa media per giocatore – che in Slovenia si aggira da 40 a 50 euro per volta – nonché dall’incidenza delle spese di gestione sull’insieme delle entrate.

Un esempio emblematico è proprio la “Hit” di Nova Gorica, dove i giocatori in media spendono di più, quasi 110 euro per persona. Ebbene, nel 2011, su 100 euro di entrate è stato realizzato meno di 1 euro di profitto, mentre l’anno prima la società era addirittura in perdita. La crisi, a questo punto, può diventare paradossalmente il momento giusto per darsi una mossa e invertire le tendenze negative. Ma non c’è tempo da perdere.

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