Castellani condannato in appello per truffa

Tiziano Castellani, 42 anni, l’ex rappresentante di aspirapolveri Vorwerk Folletto ritenuto l’assassino di Nerina Zennaro Molinari, 87 anni, è stato condannato in Appello per una truffa da 25mila euro. A pronunciare la sentenza (in cui invece è stato assolto Paolo Pasini, 51 anni, l’uomo ritenuto il suo complice) è stato il collegio presieduto da Igor Maria Rifiorati che, per Castellani, ha confermato la sentenza di primo grado: due anni e due mesi.
Difensore dell’ex rappresentante Folletto l’avvocato Donatella Mayer. L’altro imputato è stato assistito dall’avvocato Maria Genovese.
L’accusa a carico del venditore è stata quella di circonvenzione di incapace. Avrebbe cioè indotto Odetta Russo, una donna di 88 anni, con la scusa di effettuare modesti lavori di tinteggiatura, a sottoscrivere sette assegni per un importo di 25mila euro, svuotandole il conto corrente. Assegni che poi sono stati versati da Pasini per conto dello stesso Castellani.
La vicenda è antecedente alla data dell'8 aprile del 2013, giorno in cui Caterina, la sorella di Odetta Russo (poi ricoverata in una struttura per anziani), è andata dai carabinieri a sporgere denuncia. «Mia sorella - aveva dichiarato - mi ha confidato di aver conosciuto, tramite un rappresentante della ditta di aspirapolveri Folletto, una persona di fiducia che si era impegnata ad eseguire alcuni lavori di ristrutturazione nella sua abitazione. Tali lavori riguardavano anche la pitturazione delle pareti. Ricordo - si legge ancora nella denuncia - che quando mia sorella mi aveva informato dei lavori, avevo subito chiesto informazioni sulla ditta incaricata. Ma non mi aveva risposto: aveva glissato riferendomi che si trattava di persone simpatiche».
Poi Caterina Russo aveva incaricato la nipote di controllare l’estratto conto e aveva scoperto che erano rimasti pochissimi soldi.
La gran parte del denaro era stata prelevata con sette assegni per l’ammontare di 25.145 euro, «chiaramente - si legge - da noi non riconosciuti». La donna aveva anche aggiunto: «Mia sorella Odetta ha detto di essere andata in banca assieme all’uomo che aveva eseguito i lavori nella sua casa». Uomo che è stato poi riconosciuto in Castellani. Proprio grazie a queste indicazioni i carabinieri erano riusciti a risalire all’ex rappresentante della Folletto. (c.b.)
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