Catasto tavolare, l’archivio più moderno è quello più antico
Il Sistema Tavolare vige in Italia nei territori annessi dopo la prima guerra, il Litorale austriaco con Gorizia e Trieste e il Sud Tirolo con Bolzano e Trento. Si differenzia dal catasto ordinario...

Il Sistema Tavolare vige in Italia nei territori annessi dopo la prima guerra, il Litorale austriaco con Gorizia e Trieste e il Sud Tirolo con Bolzano e Trento. Si differenzia dal catasto ordinario per il diverso rilievo giuridico delle sue risultanze che hanno efficacia probatoria nei trasferimenti immobiliari. E’ una evoluzione del sistema delle “Landtafel” (Tavole provinciali) usato in alcuni paesi della monarchia asburgica per il quale nessun diritto riguardante beni immobili poteva avere riconoscimento giuridico se non previa iscrizione nelle tavole di pubblica consultazione.
Con la patente sovrana emanata nel 1794 da Francesco II, il sistema fu esteso con il nome di “Hauptbuch” (Libro maestro) a tutti i territori dell’Impero e poi perfezionato da Francesco Giuseppe con le leggi del 1871 che però, in forza alla costituzione del 1867, lasciavano la competenza di norme specifiche per l’impianto in ciascuna delle province e infatti il libro fondiario della Principesca Contea di Gorizia e Gradisca fu regolato dalla Legge provinciale n.2 del 5 novembre 1874 (Mario Bassi, “Manuale di diritto tavolare”, 2013).
Con l’annessione all’Italia, data l’efficacia dello strumento catastale, per un periodo vi fu l’idea della sua adozione a tutta la nazione, venendo però attuato solo in alcuni territori coloniali, Eritrea, Libia e Dodecaneso.
La pubblicità è fondamentale per l’effetto del Catasto Tavolare e chiunque può consultare i registri catastali, dove in ordine numerico sono riportate suddivise in tre parti le Partite tavolari: il foglio A con l’elencazione delle particelle, il foglio B con l’indicazione dei proprietari e il foglio C, detto degli aggravi, dove sono annotati i diritti reali.
Nei libri viene registrato qualsiasi cosa possa avere pertinenza con gli immobili: ipoteche, fallimenti, compravendite, frazionamenti, usufrutti e servitù, nonché, ad esempio, vincoli di tutela come quelli della Soprintendenza.
Un archivio vero e proprio, utilissimo per chi compie ricerche storiche per i molti dati e documenti dalla seconda metà dell’ottocento, dalla consultazione di concezione modernissima rispetto gli Archivi di Stato dove invece la burocrazia prevede la registrazione all’ingresso, la compilazione di moduli con l’elenco del materiale da esaminare, la richiesta formale per la riproduzione con elenco e firma e quasi nulla di informatizzato.
Nulla di tutto ciò al Tavolare, l’archivio più antico e contemporaneamente il più moderno: una volta appreso il meccanismo, l’utente preleva da solo il librone dallo scaffale, prende nota o fotografa quanto interessa e ripone dopo l’uso.
Unico neo, mentre i documenti recenti sono tutti scannerizzati, consultabili a video e stampabili, con la riorganizzazione dell’Ufficio di Gorizia quelli antichi sono stati portati a Gradisca e per consultarli bisogna attendere qualche giorno, il tempo di andare a prenderli.
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