C’è un “Leone” risparmiato dai napoleonici

Riportato alla luce sulla cinta muraria di Palmanova l’effige con la scritta Pax tibi Marce del 1607
Di Alfredo Moretti

PALMANOVA. Riportata alla luce sulla cinta bastionata l’effige di un Leone di San Marco datato 1607. Dopo l’acquedotto veneziano e le cascate che alimentano d’acqua il fossato i forestali regalano ancora un tassello di storia alla Fortezza di Palmanova. Come ha precisato lo storico Alberto Prelli, questo Leone marciano, fatto posizionare sulla parte muraria dei bastioni dall’allora Provveditore Andrea Minotto, è quello meglio conservato in tutta la città stellata. «Questa effige riporta per intero e ben visibili le iscrizioni veneziane, infatti sul caratteristico libro aperto - dice Prelli - tra le zampe anteriori della fiera si legge perfettamente Pax tibi Marce (evangelista) meus (tradotto: Pace a te Marco mio evangelista). È un Leone scampato dalla furia iconoclasta dei napoleonici che nel 1797, durante il primo arrivo in Fortezza, avevano scalpellato tutte le sculture che riportavano alla Serenissima». Prelli ha rivelato che vi sono altre lapidi che ci riportano l'emblema di Venezia su varie chiavi di volta, ma in questi casi reggono tra le zampe lo stemma Barbarigo. Questo appena riscoperto invece è il classico con il libro aperto. Dunque questa lapide (sarà coinvolta la Soprintendenza per un completo ripristino), è l'ultima perla regalata alla città dalle squadre dei "forestali" che da cinque anni, grazie alla convenzione stipulata dal sindaco Francesco Martines, operano sulla cinta bastionata nei mesi invernali visto che non possono prestare il loro servizio in montagna. E proprio sull'attività dei "forestali" si è soffermato l'assessore Luca Piani, che si occupa da vicino degli interventi sui bastioni.

«Le cinque squadre per complessivi 23 operatori- ha sottolineato Piani- dal loro intervento, avviato il 12 gennaio, ad oggi hanno collezionato ben 9.300 ore di lavoro. Hanno sfalciato 557 metri quadrati di cinta ed ulteriori 100 mila sono previsti entro la fine di aprile per completare praticamente l'intera area. Inoltre hanno posizionato 200 metri di staccionata di protezione. Chiaramente questa continuità che dura da cinque anni, garantisce la salvaguardia dei bastioni, anche perché ora si possono utilizzare i mezzi con i cingoli per intervenire sui falsi piani». Sono state lasciate allo stato attuale due macchie verdi in quanto vi albergano caprioli ed altre specie di fauna selvatica.

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