Cene e feste a Trieste per celebrare la fine del mondo

«A che ora è la fine del mondo?” … canta da anni Ligabue. Un testo mai tanto attuale come in questo momento. Mancano infatti solo 3 giorni alla giornata che il calendario Maya (il 21 dicembre) ha identificato come l’ultimo del nostro pianeta. Poi l’Apocalisse, il buio. E figuriamoci se Trieste poteva restare indenne dalla sindrome da “fine del mondo”. Per celebrare l’ultimo giorno sulla Terra si stanno organizzando tutte le pazzie possibili: cene, feste, balli. E c’è chi, volendo fare una goliardata, ha deciso di distribuire un vero Kit per sopravvivere alla profezia Maya.
I triestini stanno organizzandosi per affrontare il peggio nel migliore dei modi. Chi con una cena luculliana, chi con una festa da fine del mondo per esorcizzare la nefasta ricorrenza. A credere alla profezia sembrano essere in pochi. L’unica certezza è che il clamore creato attorno al tormentone dei Maya e della profezia apocalittica ha stimolato non poche iniziative. La trovata più curiosa e stravagante è quella dall’associazione Universitrip che sta distribuendo nelle sedi dell’Ateneo triestino, nei luoghi di aggregazione e in alcuni negozi un “kit di sopravvivenza”. Consigliato come “necessario” da portare con sé nel caso in cui un asteroide gigante, un virus mutante o chi per loro dovesse cogliere impreparata l’umanità, il kit sistemato in una scatola rossa contiene una bibita energetica, zollette di zucchero, una mascherina anti-gas, cerotti, penna e blocchetto per scrivere le ultime memorie e bottiglie d’ acqua.
Tra le iniziative per passare l’ultima serata sulla terra c’è poi quella organizzata il 20 dicembre al Cafè Rossetti. Lì si darà vita ad una cena definita “apocalittica”. «Sarà “L’ultima cena”, – spiegano ironici Luca Antonini e Pietro Martini, titolari del Caffè Rossetti - e visto che secondo le previsioni Maya è l’ultimo giorno di vita della Terra, nello stilare il menù non abbiamo badato a calorie, grassi e ipotetiche indigestioni. Tutto super goloso». Nel menù garganelli di Nostradamus, tagliata e dolce “la fine del mondo”. Negozi di alimentari e rosticcerie si sono poi sbizzarriti esponendo salumi e piatti pronti per chiudere questa esperienza sulla Terra nel migliore dei modi. “Fave da fine del mondo”, si legge in un panetteria, “Pizza anti Maya”, propone una pizzeria. Il Mandracchio il prossimo giovedì, per una notte, vista la sua struttura, verrà trasformato in un bunker al riparo da catastrofi e disastri dove si ballerà fregandosene di quello che accade fuori dal riparo anti-profezia Maya. Non mancano poi anche alcuni negozi che hanno disposto sconti da “fine del mondo”. Uno è Play Life della catena Benetton che il 20 dicembre offrirà a tutti un aperitivo per accompagnare quelli che ha definito gli “ultimi” acquisti e per distribuire degli addobbi natalizi confezionati dal Rotaract. «Sarà l’ultima buona azione – dichiarano gli organizzatori – perché l’incasso servirà ad acquistare delle attrezzature mediche per il Burlo Garofolo».
Laura Tonero
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