Censimento in Croazia «Gli italiani dichiarino la propria nazionalità»

Il Consiglio della minoranza all’Ui: coinvolgere le comunità per evitare una ulteriore diminuzione delle cifre ufficiali

Verteneglio. È fissato per la primavera del 2021 il nuovo censimento della popolazione in Croazia: l’appuntamento per la Comunità italiana significa anche conteggio etnico, come del resto avviene a cadenza decennale. Un conteggio che gli italiani autoctoni ritengono anacronistico e inopportuno, visto che il loro radicamento sul territorio risale a tempi più lontani di tutte le altre componenti etniche. Il problema però è che di volta in volta per varie ragioni nei risultati del censimento si assiste all’erosione della loro consistenza numerica, anche perché in numerosi optano per definirsi di nazionalità «istriana», ufficialmente non riconosciuta da Zagabria. E l’erosione si intreccia con il tema dei diritti degli Italiani, pure acquisiti e tutelati in base a convenzioni e accordi internazionali firmati dalla Croazia. Va ricordato che in Slovenia invece gli italiani non vengono censiti in senso etnico.

In Croazia però sinora i rappresentanti della comunità nazionale non hanno spinto molto sull’obiettivo di modificare la legge sul censimento per eliminare il conteggio etnico. E dunque non resta che prepararsi all’appuntamento del 2021 facendo leva sull’orgoglio dell’appartenenza alla nazionalità italiana, intesa non come cittadinanza ma come identità culturale e linguistica: è stato questo il tema che Gianclaudio Pellizzer, presidente del Consiglio della minoranza italiana autoctona della Regione istriana (organismo espressione della Legge costituzionale sulla tutela delle minoranze in Croazia), ha posto durante l’incontro tenuto a Verteneglio con i presidenti dell’Unione Italiana Maurizio Tremul, della Giunta esecutiva Marin Corva e dell’Assemblea Paolo Demarin. «È necessaria una campagna sinergica di sensibilizzazione - ha detto Pellizzer - da attuare in tutte le nostre istituzioni, specialmente nelle scuole, così da invitare i nostri connazionali a dichiararsi quello che in effetti sono, cioè italiani».

All’ultimo censimento effettuato in Croazia, datato appunto 2011, su una popolazione complessiva dell’Istria croata pari a 208.000 abitanti si erano dichiarati italiani in 12.542 (il 6,03% della popolazione), confermandosi al terzo posto per numero dietro alla maggioranza croata (142.173 dichiarati) e agli istriani (25.203). Venivano poi i serbi, al quarto posto con 7.206 dichiarazioni; i bosniaci (6.146), gli albanesi (2.393), gli sloveni (1.193) per chiudere con 4.078 persone che non avevano dichiarato alcuna etnia. L’appartenenza etnica agli istriani, secondo varie analisi, era stata dichiarata da un buon numero di italiani figli di matrimoni misti e da persone che intendevano così riconoscersi nel multiculturalismo e nel plurilinguismo quali valori nella penisola. —

P.R.

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