«Centrale A2A l’Aia va rivista»
«In presenza di circostanze intervenute successivamente al rilascio dell’autorizzazione ambientale il sindaco, qualora lo ritenga necessario nell’interesse della salute pubblica può chiedere all’autorità competente di verificare la necessità di riesaminare l’autorizzazione». L’intenzione del sindaco Silvia Altran di rimettere in discussione l’Aia della Centrale A2A dopo che è emerso che nelle valutazioni non è stato tenuto in condiderazione lo studio condotto da Eletterogen sui licheni è “confortata” pure da un parere legale “pesante”. Si tratta dell’avvocato Matteo Ceruti che si sta occupando del tema del carbone, segue le vicende di Vado Ligure e di Porto Tolle dove ha chiesto all’Enel un risarcimento di oltre 3,5 miliardi. Un legale che è stato assoldato anche da Alessandro Vescovini (Sbe) per la questione della centrale di A2A e che proprio in questi giorni ha dato un parere.
All’avvocato Ceruti è stata chiesta una valutazione sulla necessità o meno di rivedere l’Aia e il legale ha confermato quanto aveva anche detto ufficialmente il ministero dell’ambiente, consultato dal presidente della Provincia Enrico Gherghetta, che aveva evidenziato che lo studio non era mai stato preso in considerazione e suggeriva di rivedere l’Aia. Dallo studio di biomonitoraggio, spiega il legale, emergerebbe una “significativa alterazione” di aree esposte alle emissioni dell’impianto relativamente a diversi metalli e che non risulta essere stata valutata dalle amministrazioni competenti in sede di rilascio dell’Aia del 2009. Dunque tale studio che evidenzia una “situazione di significativo inquinamento potenzialmente provocato dall’attività industriale esaminata” potrebbe rendere “necessaria una revisione dei valori limite di emissione fissati nella medesima autorizzazione per gli inquinanti indagati (metalli pesanti). Allorquando poi “gli elementi inquinanti presentino natura tossica e/o cancerogena (come risulterebbe dallo studio) non pare dubbia la relativa significatività della circostanza ai fini della tutela della salute pubblica dei residenti e spetta in primis al sindaco del Comune il potere/dovere di richiedere il riesame dell’Aia”.
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