Centrale idrodinamica, viaggio nel tempo

Ha fornito energia a gru e montacarichi per quasi un secolo
Gli interni della Centrale idrodinamica del Porto Vecchio
Gli interni della Centrale idrodinamica del Porto Vecchio

Percorrendo le strade semideserte del porto Francesco Giuseppe I, detto Porto Vecchio, tra i magazzini fatiscenti e i rari edifici restaurati ci si imbatte nella Centrale Idrodinamica, la quale ci offre un viaggio nel tempo e nella storia di Trieste. Costruita verso la fine del XIX secolo ed entrata in funzione nel 1891, ha fornito energia alle gru e ai montacarichi del porto per quasi cento anni, ovvero fino al 1988, anno in cui venne chiusa definitivamente.

Inizialmente l'energia veniva prodotta grazie al vapore dell'acqua proveniente dall'acquedotto di Aurisina e, successivamente, grazie all'elettricità. La centrale era costituita da dieci caldaie a carbone, costruite a Vienna, delle quali oggi è possibile vederne solamente tre. Fanno parte del complesso anche cinque motopompe prodotte a Praga.

L'acqua, che azionava le 100 gru e i 50 montacarichi, percorreva tubature lunghe fino a 6 chilometri. Ai lati della facciata centrale dell'edificio si trovano le due torri gemelle in cui sono posti due accumulatori idraulici, i quali fungevano da primordiali batterie. Inoltre grazie alla centrale Idrodinamica veniva azionato anche il ponte levatoio, posto sulle rive triestine, che valicava il Canale del Ponterosso.

Queste tecnologie così avanzate erano arrivate a Trieste dall'Inghilterra, infatti il ponte levatoio di Tower Bridge, che collega il distretto di Southwark alla Torre di Londra, funziona con il medesimo principio con cui venivano azionati le gru e i montacarichi triestini.

Di centrali simili ce ne sono state solamente dodici in tutto il mondo e la nostra è stata l'ultima ad essere spenta. Dopo il 1945, in seguito all'ultimazione del porto nuovo, la centrale e il porto vecchio hanno sicuramente perso gran parte della loro importanza perché le attività commerciali si sono quasi tutte spostate nella nuova e più moderna area.

Dal 2011 la struttura è diventata un museo ed un' importante attrazione culturale e turistica della nostra città. Forse non tutti i cittadini hanno la consapevolezza di quale parte di storia possediamo nel nostro porto e, alla luce di quanto stanno tentando di fare le amministrazioni locali, proprio questo antico impianto potrebbe essere un input per lo sviluppo di tutta l'area volto alla cultura, al commercio e al turismo. Nell'ultimo periodo è stato registrato a Trieste un notevole flusso turistico che potrebbe ancora aumentare: ci sono stati numerosi visitatori provenienti da varie parti del mondo che hanno potuto ammirare i pezzi unici che possediamo.

Anche il Fai (Fondo italiano per l'ambiente) si è interessato alla centrale durante le giornate dedicate ai monumenti da tutelare e nel 2015 il maggiore evento che ha dato risalto alla struttura è stato il trenino storico, attivato durante la settimana della Barcolana, grazie al quale è stato possibile scoprire o riscoprire alcuni angoli del porto vecchio.

La centrale è ben nota anche all'estero: infatti in collaborazione con il museo della tecnica di Praga è stata allestita, all'inizio del 2015, una mostra fotografica poiché all'apertura del museo i praghesi avrebbero voluto trasferirvi una delle motopompe da loro fabbricate.

Valentina Cipria

IV Delta

Liceo Carducci

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