Chiesa di piazzale Rosmini piena per l’ultima messa dei francescani

Toccante liturgia di congedo. Il vescovo Crepaldi: «Ai frati la nostra gratitudine». Arriva don Muschi
Lasorte Trieste 22/09/19 - Piazzale Rosmini, Madonna del Mare, Ultima Messa dei Frati, Vescovo Crepaldi
Lasorte Trieste 22/09/19 - Piazzale Rosmini, Madonna del Mare, Ultima Messa dei Frati, Vescovo Crepaldi



Entro pochissimi giorni non vedremo più i frati con il tipico saio marroncino con cappuccio aggirarsi nel rione di San Vito, manto legato ai fianchi con il tipico cordone di lana bianca a doppio giro sul quale sono annodati i tre pilastri a ricordare i voti di povertà, castità, obbedienza. Infatti ieri, il parroco fra Andrea Tommasi ha virtualmente consegnato le chiavi della parrocchia della Madonna del mare al ministro provinciale padre Enzo Maggioni, che a sua volta ha fatto altrettanto nei confronti del vescovo Giampaolo Crepaldi. Quest’ultimo ha presieduto infatti la Santa messa, l’ultima con i francescani “al timone”.

Nelle mani di Crepaldi, quelle chiavi non rimarranno a lungo considerando che nel giro di poco la chiesa della Madonna del mare sarà nuovamente “abitata” da un nuovo presbitero, il diocesano don Valerio Muschi, che acquisirà il titolo di parroco con decorrenza dal 1°ottobre, proveniente dalla vicina chiesa dei Santi Andrea apostolo e Rita da Cascia. Poca la distanza fra le due parrocchie confinanti, ma ampia la diversità di impostazione: da convento a canonica. Don Muschi verrà affiancato dal sacerdote Francesco Bigatti e a breve, pare, altri due sacerdoti dovrebbero unirsi. Con il rito di ieri si è ufficializzato il passaggio di consegne dai Frati minori veneti alla Diocesi. In tutto, sono ben ventidue i consacrati che nel piccolo territorio triestino stanno trasferendo la propria residenza ecclesiale da un edificio di culto all’altro. I decreti di nomina vescovile, che datano al 3 settembre scorso, riportano questi avvicendamenti.

Come accennato, vi è pure chi si trova costretto, suo malgrado, a chiudere definitivamente il proprio convento con tutti i religiosi in esso operanti. Si tratta appunto dei frati della chiesa della Madonna del mare. Giunti a Trieste nel 1926, venti anni dopo iniziarono la costruzione del complesso edilizio religioso che nel ’54 venne consacrato al culto. Poco muterà con il cambio dei ministri della chiesa, si afferma, anche se a livello psicologico non è poca cosa e in questo i fedeli esprimono la loro sofferenza. Una liturgia particolarmente toccante e partecipata quella di ieri, una solennità che ha fatto capire quanto sia forte l’affetto nutrito dai credenti dei rioni di San Vito, Campi Elisi e delle zone attigue, che individuano nel luogo di culto di piazzale Rosmini il fulcro nodale del proprio credo, nei confronti dei frati.

Svanisce così, in poco più di un’ora di celebrazione, lo stretto legame tra i reverendi rimasti, Andrea Tommasi, Renato Beretta, Giulio Urbani, Vittorio Bellomo che da poco è stato ricoverato nell’infermeria francescana, col territorio triestino. Analogamente a quanto avviene in contemporanea all’isola gradese di Barbana, a Carpi o a Taglio di Po, dove anche lì i frati stanno sbaraccando, come accennato dal saluto del padre provinciale.

Molte potranno essere le dietrologie ma unico aspetto da considerare è la cronica mancanza di officianti che non permette di mantenere un minimo di assistenza spirituale, con il conseguente passaggio di mano, se non con la chiusura: una profonda crisi vocazionale colpisce l’intera Italia. Da sempre la Chiesa prega più volte all’anno perché nuove vocazioni possano nascere e svilupparsi.

Parole di fiducia sono arrivate durante la messa dal vescovo Crepaldi, in un’ottica di positività e di sostegno alla parrocchia. «L’Ordine francescano è caro al cuore e il distacco non è fattore semplice – ha affermano il presule –, ai frati la nostra gratitudine e un mare di bene da loro donato a tutti. La chiesa è nata francescana e dovrà rimanere tale: passano preti, vescovi, papi, solo Gesù Cristo resta». Rimarranno attive sotto il campanile più alto di Trieste (oltre 60 metri) le Sorelle francescane del Vangelo. Si tratta della famiglia religiosa femminile con sede generalizia a Palermo, composta attualmente da 47 sorelle professe, due novizie e altrettante postulanti. Peraltro, recentemente è stata nominata sorella maggiore, una specie di superiora generale, la triestina Giovanna Longo, presente ieri al rito triestino. —



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