Chiude l’ultimo negozio di scarpe

A Gradisca nel 1981 le botteghe di calzature erano cinque. “Piè leggero” abbassa la saracinesca dopo 35 anni
Di Luigi Murciano

GRADISCA. A suo modo, è la fine di un'epoca. A Gradisca abbassa le serrande anche l'ultimo negozio di scarpe. Ora è ufficiale: il “Piè leggero” di via Ciotti, vera e propria boutique della calzatura rinomata ben al di fuori dei confini cittadini, chiuderà i battenti dopo 35 anni di onorata attività. Quella dei due storici titolari Marilena Gorenszach e Luciano Tomasi, è bene precisarlo, non è stata una scelta dettata dalla crisi: «Vogliamo fare come la tennista Flavia Pennetta: lasciare quando siamo ancora al top e lasciare un buon ricordo», spiegano senza rimpianti. Dal 29 ottobre al 30 gennaio la liquidazione con sconti sino al 70%. Poi sarà davvero ora di voltare pagina. Certo è che per Gradisca si conclude un capitolo imprenditoriale importante: “Piè leggero”, quasi un salotto, era come detto l'ultimo negozio di calzature presente nel centro cittadino. E non è detto che vi sarà un ricambio tanto presto. Quella storica serranda potrebbe rimanere abbassata. «Per la nostra Gradisca io mi auguro di no – spiega Tomasi, ex cestista della Safog con icone quali Pino Brumatti e Valdi Medeot -. C'è stato qualche contatto per un passaggio di testimone, ma nulla di concreto». Racconta Marilena Gorenszach: «Quando aprimmo i battenti, il 15 ottobre 1981, i negozi di calzature in città erano addrittura cinque. Noi, che venivamo da settori completamente diversi, eravamo in assoluto gli ultimi arrivati. Abbiamo avuto la fortuna di sopravvivere all'usura del tempo, aprendo anche altri punti vendita a Cormons e Gorizia». Fortuna e bravura, questo è scontato, per un'attività che ha sempre fatto della qualità la sua cifra stilistica. «Ma a fare la differenza sono soprattutto onestà e correttezza. La fiducia incondizionata dei clienti è il ricordo più bello che ci porteremo in pensione. C'è poco da fare: il rapporto di confidenza, il calore del negozio di vicinato è qualcosa che non puo' essere esperito in nessun centro commerciale. E siamo grati di cuore a clienti e amici che ci hanno sostenuti per tanti anni». In 35 anni Tomasi e Gorenszach hanno visto Gradisca cambiare più volte. Ma che ne è della tanto celebrata “vocazione emporiale” della Fortezza. «Tutto sommato il commercio cittadino sta resistendo. Ci sono state chiusure, ma anche nuove aperture. La crisi esiste, ma esiste anche una certa evoluzione. Certo – riflettono – via Ciotti ad esempio è profondamente cambiata. A suo tempo, lo riconosco, siamo stati fra i piu' convinti sostenitori della pedonalizzazione. A posteriori crediamo sia stato un errore madornale prevedere la chiusura totale alle automobili senza adeguate contromisure. È un provvedimento da grande città che a Gradisca ha funzionato solo in parte. Speriamo si continui ad investire nella nostra cittadina».

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