«Ci rifaremo nel 2021» Trieste rilancia subito la candidatura Unesco
“Let’s go”. Trieste ritenterà nel 2021. “Lets”, il progetto di valorizzazione letteraria promosso dal Comune di Trieste per la candidatura al network delle Città creative dell’Unesco per la letteratura, resta in piedi. «Abbiamo intenzione di ripresentare la candidatura alla prima occasione utile. Siamo determinati a insistere», assicura Serena Tonel, assessore ad Attività economiche, Teatri ed Esof2020, che lancia l’idea oltre la scadenza dell’attuale consiliatura. Il bando dell’Unesco, infatti, è biennale e la prima occasione utile arriverà a fine giugno 2021 a elezioni comunali già consumate.
A presentare la candidatura a Parigi il 23 ottobre c’era proprio la Tonel, accompagnata dal sindaco Roberto Dipiazza. Non c’era, invece, stranamente, l’assessore alla Cultura Giorgio Rossi, la cui delega, fino a prova contraria, contempla anche la letteratura. Nel 2021, invece, ci sarà il sindaco che uscirà dalle elezioni comunali di quell’anno e che potrebbe anche essere ancora Dipiazza, al suo quarto mandato. «Quella di Trieste è una candidatura naturale. Abbiamo fatto degli investimenti importanti come l’allestimento del Museo della letteratura a Palazzo Biserini. Ci sono poi i percorsi turistici legati ai grandi scrittori. Non intendiamo disperdere il prezioso lavoro svolto finora», spiega la stessa Tonel che non ha digerito, alla pari del sindaco, la bocciatura dell’Unesco, che ha preferito Biella e Bergamo fra le 66 nuove città che entrano nella rete delle Città creative lanciata nel 2004 per promuovere la cooperazione tra le città che hanno identificato appunto la creatività come elemento strategico per lo sviluppo urbano sostenibile. Attualmente sono 180 città, suddivise in 72 paesi. «Siamo stati battuti dalla capra orobica», ha commentato a caldo Dipiazza. I formaggi di Bergamo (gastronomia) e la lana di Biella (artigianato e arte popolare) hanno avuto la meglio sulle pagine di Saba, Svevo e Joyce. Biella, tra altro, aveva ance il sostegno dei gondolieri di Venezia che indossano come divisa una polo in jersey di lana prodotta dal capoluogo laniero d’Italia.
In Italia c’è fino solo un’altra città creativa per la lettura dell’Unesco che è Milano dal 2017: schiera autori come Umberto Eco, Carlo Porta e Alessandro Manzoni al fianco dei premi Nobel Eugenio Montale e Dario Fo oltre a suggestioni internazionali legate a Stendhal ed Hemingway. In Europa, invece, tra le città letterarie c’è dal 2010 Dublino con la quale Trieste condivide il cittadino letterario James (Giacomo) Joyce. La capitale irlandese allinea scrittori come Samuel Beckett, George Bernard Shaw, Bram Stoker e Oscar Wilde. Dal 2015 c’è anche la vicina Lubiana tra le città creative per la letteratura dell’Unesco grazie al Fabula Festival e agli 850 libri editi ogni anno.—
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