Cisint: «Gestione onerosa e poco personale»

Secondo il sindaco i costi potrebbero superare i 300mila euro. Le paure sullo sbigliettamento
Bonaventura Monfalcone-21.02.2017 Ex albergo operai-Mu.ca-Fincantieri-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-21.02.2017 Ex albergo operai-Mu.ca-Fincantieri-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Definito ieri pomeriggio dal sindaco «carente» anche l’organico necessario ad assicurare l’apertura del Muca: due persone. «Ma ne sono richieste quattro in base al piano della sicurezza, nonché a tutte le spese di funzionamento dell’assicurazione del materiale esposto, alla vigilanza notturna, a tutte le utenze, i servizi di pulizia, le manutenzioni ordinarie», ha chiarito. «La vecchia giunta - sempre Anna Cisint -, attraverso un’apposita gara d’appalto ha previsto la presenza in servizio di due operatori per 40 ore di lavoro ciascuno su cinque giornate attive. Dunque la metà di quelli necessari in base al piano della sicurezza».

Più in generale, sempre a detta della prima cittadina, «la precedente giunta ha gravemente sottovalutato le problematicità gestionali e di funzionamento, visto che nel bilancio pluriennale si prevede per il 2017 un costo di gestione del museo di 121.500 euro per beni e servizi, di 50mila per utenze e canoni e di 24mila euro per i servizi ausiliari». A suo dire i costi potrebbero oscillare invece sui 300-320mila euro. Inoltre lo sbilanciamento economico potrebbe essere ulteriormente aggravato nel caso in cui le previsioni di entrata dello sbigliettaggio, preventivato in 30mila euro, non fossero rispettate. Tale importo infatti dovrebbe prevedere da 3mila a 6mila visitatori paganti in base al valore ipotizzabile del biglietto di ingresso (5 o 10 euro). «Ancor più grave - rincara - il fatto che non sono state messe a bilancio né è stato predisposto un programma in vista dell’inaugurazione di eventi da sviluppare all’interno del museo e, soprattutto, un piano di pubblicizzazione per far conoscere l’esistenza del Muca in ambito regionale, nazionale e scolastico». Elementi chiave per garantire attrattività e, conseguentemente, entrate.

Infine l’aspetto dei contenuti. Premettendo, come sottolineato dall’assessore Michele Luise, «che nessuno fa una colpa agli operatori bensì alla committenza», «gli attuali contenuti del museo mostrano limiti rispetto a una completezza di esposizione riguardo la caratterizzazione della cantieristica, soprattutto in riferimento al ruolo di innovazione tecnica e produttiva svolto in oltre cento anni dei cantieri di Monfalcone». Banalmente, ha osservato Cisint, manca pure «un terlis in mostra». L’allestimento è costato 836mila euro (esente Iva), poi integrato con un ulteriore stanziamento di 77mila euro. (ti.ca.)

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