Cittadinanza italiana Boom di richieste
Nel 2016 sono state presentate, alla Prefettura di Trieste, 370 istanze di cittadinanza per naturalizzazione (erano state 205 l'anno precedente) e ne sono state concesse 205. Il maggior numero di domande è stato presentato da cittadini serbi (146), seguiti da cittadini di altri Stati dell'Est europeo (Albania 39, Kosovo 22, Moldavia 21,Romania 18, Croazia 10, Ucraina 9). Le istanze di cittadinanza per matrimonio sono state 147 (rispetto alle 136 del 2015), in maggioranza di cittadini serbi. Questi i numeri presentati dal Prefetto, Annapaola Porzio, nel corso del tradizionale incontro che, nei primi mesi dell'anno, vede il maggior rappresentante del Governo in città ricevere, nel palazzo di piazza dell'Unità d'Italia, il Corpo consolare di Trieste, che attualmente annovera 36 rappresentanze diplomatiche, con 7 Consolati generali e 29 Onorari. Porzio ha detto che «l'occasione conferma e rilancia lo spirito di collaborazione che ha sempre contraddistinto i rapporti tra il Corpo consolare giuliano e le istituzioni statali e locali». «La Costituzione italiana - ha aggiunto - rappresenta il nostro faro nella speranza che l'idea di una Europa unita faccia pienamente breccia nei cuori dei giovani. L'Europa deve essere capace di trovare risposte comuni per tutti i problemi, non solo per quelli economici. Il fenomeno migratorio è un tema con il quale ci dovremo confrontare anche negli anni a venire e, con il miglioramento delle condizioni meteorologiche, è molto probabile che il flusso degli arrivi riprenda». «Trieste, così come gli altri capoluoghi della Regione - ha precisato - hanno dato e continueranno a dare un prezioso contributo sul versante dell'accoglienza. Questa città accoglie da sola circa 800 richiedenti asilo, mentre in tutta la regione le presenze sono circa 5mila. L'analisi del fenomeno ci fa dire che sono i capoluoghi di provincia a farsi carico del maggior numero di profughi». «Come responsabile dell'ordine e della sicurezza pubblica in provincia - ha continuato Porzio - ricordo che siamo particolarmente impegnati nella prevenzione di ogni tentativo di minare il sereno ed ordinato vivere civile, ed è proprio la prevenzione la chiave di volta della sicurezza della nostra città. In questa mia esperienza a Trieste, che oramai è arrivata a un anno, ho potuto apprezzare l'ottima collaborazione con tutte le rappresentanze consolari». I saluti a nome del Corpo consolare sono stati portati dal decano, Massimiliano Fabian, accompagnato dal vice, Paolo Petiziol, e dal segretario generale, Adriano Martinolli D'Arcy.
u.sa.
Riproduzione riservata © Il Piccolo








