Claudia Koll a Monte Grisa racconta la “conversione”

Venerdì l’attrice testimonierà nel tempio mariano il suo passaggio da attrice di film erotici a missionaria laica impegnata nell’aiuto ai poveri
Lasorte Trieste 17/02/16 - Cattedra di S.Giusto, Arcivescovo Crepaldi, Claudia Koll
Lasorte Trieste 17/02/16 - Cattedra di S.Giusto, Arcivescovo Crepaldi, Claudia Koll



Inedito appuntamento venerdì sera al Santuario di Monte Grisa. Ne sarà protagonista Claudia Koll, l’attrice famosa negli anni ’90 grazie alla partecipazione a dei film erotici del regista Tinto Brass e diventata missionaria laica in seguito alla propria conversione nel 2000. Sarà lei stessa a raccontare questo suo percorso, che l’ha vista passare dal ruolo di diva senza veli a persona impegnata nell’aiuto ai poveri e nelle missioni, nel segno di una forte fede.

L’appuntamento, intitolato “Con Gesù ho vinto la morte”, inizierà alle 20.30, sarà introdotto dal rettore di Monte Grisa, padre Luigi Moro, e si inserisce nel ciclo di conversazioni dedicate al tema “La vita è un mistero – Intrattenimenti sui temi più scottanti della vita”.

L’attrice ha più volte spiegato, in passato, che il momento saliente della sua conversione è datato nell’anno giubilare 2000, quando, attraversando la Porta Santa della Basilica di San Pietro a Roma, sentì che tutto ciò che aveva fatto fino a quel momento era sbagliato. «Un giorno – ha ricordato più volte – si verificò una situazione drammatica che richiedeva una soluzione, ma io non ero in grado di trovarla. Ricordo che ero disperata, non sapevo cosa fare. Camminavo su e giù per la stanza. A un certo punto mi sono rivolta a Dio. Ho cominciato a pregare, stringendo in mano la croce che un amico mi aveva regalato alcuni giorni prima. Quando tutto il mio essere si rivolse a Dio, sentii una liberazione, come l’essere immersa in una pace profonda». Da quel momento Claudia Koll ha rifiutato tutti i ruoli che nei film non corrispondevano allo spirito del Vangelo. Successivamente ha raccontato un dettaglio interessante di quel periodo: «Un giorno stavo firmando un contratto che mi garantiva molti soldi. Il ruolo non era negativo, ma non dovevo accettare, perché avrei dovuto incontrarmi nuovamente con persone che avevo promesso al Signore di non incontrare mai più. Appena firmai quel contratto, a causa della mia debolezza, sentii che avevo sbagliato. Allora ho cominciato a distribuire ai poveri i soldi ricevuti per quel film».—



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