Colino-Pasquato, guerra finita in tribunale

La stretta di mano non c’è stata e, diciamola tutta, il manager calcistico Massimo Colino non ha proprio digerito la pioggia di messaggini offensivi che l’ex attaccante alabardato Cristian Pasquato gli aveva inviato un paio d’anni fa in occasione dello stage calcistico di via Locchi. Tuttavia la questione giudiziaria con un po’ di buon senso è stata ricomposta. L’avvocato di Colino, Dario Blascovich (che aveva querelato il giocatore) ha «chiuso» con il collega di Padova difensore di Pasquato. «Ho ritirato la mia querela. Ma le spese le paga lui», ha detto ieri il manager triestino. In pratica sei mesi fa, davanti al giudice di pace, Pasquato aveva anche chiesto scusa, ma Colino aveva rifiutato il «bel gesto». Poi, col passar del tempo, buona parte della rabbia gli è sbollita e così alla fine ha accolto la richiesta dell’ex giocatore alabardato. «Pagherà le spese - sbotta - ora saprà come comportarsi. Deve pensare alle cose serie. Perché in fin dei conti è un ragazzino che si è anche sposato e ha una figlia». La vicenda, peraltro molto banale e risale al 2010. Pasquato era la “star” del Camp di via Locchi che appunto era stato organizzato come ogni estate. Una sera era stata organizzata una cena e Colino aveva ovviamente invitato Pasquato. Il quale però aveva declinato l’invito asserendo di essere stanco. Ma proprio quella sera l’attaccante era stato visto in giro per la città e così Colino il giorno dopo gliene aveva chiesto conto. Apriti cielo. Pasquato era sbottato. C’era stato un battibecco via sms con insulti del tipo «Te la fai con i bambini». Quella notte il manager triestino ci ha pensato e ripensato. Ea poi ha sporto querela. Allegando al testo i messaggi che il calciatore gli aveva inviato. «Mi ha sparato parole irripetibili per più di 40 minuti. aveva detto Colino nel corso della prima udienza. Ora il caso è chiuso. (c.b.)
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