Collini e Ziberna evitano di scontrarsi

Qualcuno forse l’avrà già notato, ma c’è una sorta di patto di non belligeranza tra i candidati del centrodestra Rodolfo Ziberna e del centrosinistra Roberto Collini. In queste prime battute della...
Bumbaca Gorizia 10_11_2016 Palace Hotel lista Collini © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 10_11_2016 Palace Hotel lista Collini © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Qualcuno forse l’avrà già notato, ma c’è una sorta di patto di non belligeranza tra i candidati del centrodestra Rodolfo Ziberna e del centrosinistra Roberto Collini. In queste prime battute della campagna elettorale hanno evitato lo scontro frontale. Sono più concentrati a illustrare progetti e a intervenire sui vari problemi che affliggono la città. Forse non si sono neanche messi d’accordo, è un tacito accordo tra persone di buon senso che anche nella bagarre elettorale vogliono mantenere una certa etica. Collini, peraltro, è ancora impegnato a stringere le ultime alleanze. Il compito, a volte, di accendere il fuoco della polemica è stato delegato alle seconde linee, qualcuno magari lo fa di propria iniziativa nella speranza di portare acqua al proprio mulino sottraendola all’avversario.

Nè la banda Ziberna nè la banda Collini troveranno ovviamente giovamento da stucchevoli beghe che fanno prendere sonno e non portano voti, anzi. Ma soprattuttto, in un momento di depressione economica in cui l’aumento di una bolletta o una spesa inprevista possono diventare un dramma familiare, questi teatrini non appassionano più la gente. La gente ha bisogno solo di risposte concrete ai problemi di ogni giorno, di qualche certezza e di poche chiacchiere. La partita elettorale si gioca essenzialmente sul tema del lavoro in prima battuta e in seconda sulla questione della sanità, vero nervo scoperto di Gorizia. Non è quindi più tempo di fucilieri ma di persone che indichino una strada (praticabile) per il rilancio economico di questo territorio. Su questo devono lavorare Collini, Ziberna e un outsider di lusso qual è Federico Portelli. Tutto il resto è fuffa.

Solo poche righe quindi, data la premessa, per registrare la reazione di Mara Cernic, capitata per caso in mezzo a questa riflessione. «Ho letto con sorpresa le dichiarazioni di Samantha Cartelli e Emanuele Musulin. Principalmente, perché il sogno di fare politica in modo diverso facendo partecipare i cittadini, direttamente con le loro idee e le loro proposte, in Gorizia 100 sogni non è mai venuto meno. Loro hanno rinunciato a sognare di poter offrire a Gorizia un progetto politico nuovo. Hanno scelto di appoggiare il candidato sindaco di centro destra forse non rendendosi conto che già il candidato e poi la coalizione che lo sostiene rappresenta "il vecchio" modo di fare politica». Potevano farsi una telefonata e chiarirsi tra di loro. Cat.

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